50 - Nova

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SuperFreak – Rick James

Lunedì arriva prima di quanto mi aspettassi e con esso Aura. Non vedo l'ora di stringerla. Sento di avere bisogno della mia migliore amica, di una giornata lontana dal caos che popola la mia testa. So che posso contare su di lei.

Giungo sotto il porticato dell'ateneo in fretta e scorgo all'istante la mia amica. Quando si accorge della mia presenza un ampio sorriso le abbellisce il volto. Corro nella sua direzione e l'abbraccio, sprofondando il mento sulla sua spalla. L'odore di profumo costoso mi arriva alle narici, confortandomi. È davvero qui. Non ci vediamo da mercoledì a pranzo visto che è partita giovedì, d'urgenza.

«Oddio, come mi sei mancata.» Rafforza la presa attorno al mio corpo.

«Come sta tua nonna?» domando non appena mi scosto. In questi giorni mi ha tenuta aggiornata ma ci tengo a sapere gli ultimi risvolti.

«Meglio. Ci ha fatto prendere uno bello spavento con quell'infarto ma adesso sembra starsi riprendendo» risponde.

«Sono felice.» Sorrido.

«Non hai idea di quanto mi dispiaccia essere stata lontana. Questi ultimi giorni sono stati terribili per te e io non c'ero. Perdonami, Nova.» Stringe la mia mano, più seria che mai. Per quanto possa risultare un'attaccabrighe la maggior parte del tempo, Aura è anche molto profonda.

«Smettila. Davvero.» Scuoto il capo. «Non hai niente di cui scusarti. Abbiamo parlato al telefono, ci siamo sentite per messaggi e questo basta. C'eri anche quand'eri assente, Aura.»

«Senti, ho chiesto a Nellie di passarci gli appunti delle lezioni mattutine. Che ne dici se oggi ce la prendiamo comoda e andiamo in camera mia? Dobbiamo parlare e credo sia meglio un po' di privacy.»

Annuisco. «Certo, assolutamente.»

Io e Aura chiacchieriamo in merito alla nonna e le ultime lezioni lungo il tragitto per i dormitori. Una volta arrivate, entriamo nella stanza. Come sempre, perfettamente in ordine. Noto un maglione di Levi sul letto di Halima e sorrido. Quei due sono piuttosto riservati ma è bello sapere che stanno bene. Se lo meritano a vicenda.

«Vuoi un caffè, un tè?» Aura si avvicina al bollitore sulla scrivania.

«Sto bene così» la rassicuro mentre mi accomodo sul suo letto.

«Bene.» Sembra nervosa mentre si sistema di fronte a me. «Prima di tutto, ci sono aggiornamenti su... Drake?»

Scuoto il capo, il corpo si riempie di brividi al solo pensiero. «No. E a essere onestà... non credo ne avrò. Aspetterò il fine settimana e se non ci saranno notizie, sarò costretta a denunciare la sua scomparsa. Non posso far finta di nulla, sarebbe fin troppo sospetto.»

Aura annuisce in accordo. «Mi sembra la cosa più giusta da fare. Sono così felice che non possa più farti del male.»

«Anch'io.» Accenno un sorriso. «È solo che adesso dovrò capire come muovermi. Ieri sono tornata a casa con l'intento di sbarazzarmi delle sue cose ma all'ultimo mi sono fermata, nel caso la polizia dovesse perquisire la sua stanza. Dopo vedrò cosa farne dei mobili. Magari vendendo qualcosa riesco a coprire un mese d'affitto.»

«Non sarà più un problema, Nova.» Sorride rassicurante Aura. «Ti ho detto che avrei sistemato la cosa e l'ho fatto. A partire da oggi hai un nuovo alloggio, per l'esattezza a un corridoio di distanza da qui.» C'è entusiasmo nella sua voce.

Io invece sono solo parecchio confusa. «Non ti seguo. Com'è possibile, Aura?»

«A gennaio una ragazza è partita per l'Erasmus in Finlandia o chissà dove, la sua compagna di stanza vive sola da allora. Quindi starai con lei fino alla fine del semestre, poi avrai sicuramente la tua borsa di studio totale e potrai trasferirti in un'altra camera» spiega sorridente. «Sei contenta?» Stringe la mia mano.

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