24 - Nova

3.3K 241 20
                                    

You're On Your Own, Kid – Taylor Swift

L'ansia preesame è qualcosa che non penso riuscirò mai a superare. Parte tutto dalle palpitazioni fino all'agitazione notturna. Nel mezzo ci sono crisi di pianto, pensieri più neri della pece e disordine mentale, come se tutto quello che avessi appreso fosse svanito nel nulla. Studiare non sembra mai abbastanza e qualsiasi cosa accada sembra la fine del mondo. Nel mio caso, è tutto amplificato grazie alla presenza vagante di Drake.

Per fortuna, oggi ho dato l'ultimo. Un saggio di storia. È stata una settimana parsa infinita; tra gli incontri di studio in biblioteca con Aura e una sfilza di esami tutti uno dopo l'altro... mi sento spossata. Diciamo che un esame di storia è una terribile ciliegina sulla torta con cui concludere la sessione.

L'unica nota positiva in tutto questo caos risiede nell'essere stata talmente impegnata da non aver avuto il tempo di pensare a un certo ragazzo perennemente imbronciato.

Sabato sera, dopo essere tornata insieme ad Aura nel suo dormitorio, sono rimasta la maggior parte della notte a pensare alla conversazione con Nemesi, tant'è che al mattino ero al pari di uno zombie. Ciò che mi colpisce è la schiettezza con cui mi si rivolge.

«Vuoi solo portarmi a letto perché non ho ancora ceduto. Nell'istante in cui accadrà ti dimenticherai di me.»

«Esatto» conferma tranquillo.

Una parola, gli è bastata una parola per provare che vuole solo venire a letto con me perché costituisco una sfida. Il punto è che sebbene gli abbia detto quelle cose, nel profondo so che ha ragione e la cosa mi manda in bestia.

Sento quell'attrazione di cui parla, vibra sulla pelle quando mi sfiora, si nutre dei brividi che percorrono ogni parte del corpo quando bisbiglia con quel tono roco che possiede. È una tentazione vivente, una che mi pone al centro di una bilancia. Da un lato, sulla sinistra, vi sono tutte le cattiverie che mi ha detto, dall'altro c'è il modo bruciante in cui mi guarda, bacia e desidera. Ho detto che avrei vissuto la vita più che potevo e ciò mi fa pendere verso destra ma è difficile lasciarsi tutto alle spalle.

Legare con Levi è stato spontaneo, gli sono bastati un paio di giorni per farmi affezionare e sebbene lo conosca da sole tre settimane, adesso lo reputo un caro amico. Questo dimostra quanto sia carente d'affetto e quanto facile sia per me legarmi nel momento in cui qualcuno mi tende una mano. Sono diffidente per natura e se posso non affezionarmi per evitare di uscirne ferita lo faccio ma quando qualcuno persiste, dimostra un briciolo di attenzione in più... allora è possibile che ci caschi.

È imbarazzante, lo so. Ho quasi vent'anni e ho carenze affettive abissali che mi fanno sembrare una stupida. Per tale ragione so che avvicinarmi in quel modo a Nemesi White mi porterebbe a un punto di non ritorno e non sono ancora certa di volerlo.

Voglio rischiare, vivere ogni momento di quest'esperienza universitaria ma non voglio ustionarmi. Perché è di questo che si tratterebbe con Nemesi, non una mera scottatura, bensì una perfetta ustione di terzo grado.

Rilascio un sospiro e porto una mano tra i capelli. Finalmente è finita. In biblioteca c'erano ancora un paio di ragazzi ma se ne andranno a breve, più interessati al fine settimana che allo studio. Li comprendo, però, sono stati giorni intensi per tutti, è normale volersi divertire e lasciare per un paio d'ore il dovere alle spalle.

Uno sbadiglio prende il sopravvento mentre percorro il corridoio verso l'uscita. D'improvviso, però, mi fermo quando noto Aura uscire dall'ufficio del rettore. Sto per richiamarla quando quest'ultimo le riferisce qualcosa che non colgo da questa distanza. Lei annuisce e si allontana senza troppe cerimonie.

𝐏𝐑𝐈𝐃𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora