When the party's over – Billie Eilish
Credo sia giunto il momento di allentare la presa sulla piccola fiammiferaia. Le ho persino fatto un regalo, io. Ma che cazzo mi è passato per la testa? Per non parlare di aver fatto venire lei e lei sue amiche in casa. Le cose devono cambiare, non voglio invischiarmi in qualcosa di più grande di me e di sicuro non voglio che si faccia strane idee. Ci siamo divertiti, l'ho scopata proprio come volevo e mi è piaciuto da matti. Tempo di cambiare le cose.
Domani sarà la prima cosa che farò.
Sento rientrare Levi nell'istante in cui spengo la luce e chiudo gli occhi. Un tuono particolarmente forte irrompe nel bel mezzo della pioggia scrosciante. È mezzanotte passata, dovrei solo dormire in vista degli esami estivi invece mi ritrovo a rimuginare sul folletto.
Con un sospiro apro gli occhi e mi sporgo verso il comodino. Apro il cassetto e tiro fuori l'mp3. L'accendo, metto una cuffietta e scorro brano dopo brano. Lascio che le prime note di Iris mi riempiano l'orecchio sinistro mentre con l'altro mi concentro sulla pioggia e torno a chiudere gli occhi. «When everything's made to be broken, I just want you to know who I am» mormoro il testo della canzone.
Posso chiudere, posso— Il silenzio viene spezzato dalla suoneria del mio cellulare. Scatto a sedere, confuso su chi possa essere a quest'ora e allungo un braccio in direzione del cellulare.
Piccola fiammiferaia.
Aggrotto la fronte e porto il cellulare all'orecchio. «Pronto?»
«Nem?» Singhiozza Nova.
Scatto sull'attenti. «Nova? Che succede, dove sei?»
«Ti prego, vienimi a prendere» sussurra spaventata. «Non so fino a quando... la porta. Ti prego.»
«Sei a casa?» domando mettendo il vivavoce. Cerco subito i jeans e li calzo alla svelta.
«Sì, ma...» Rilascia respiri affannati. «Sono in... in lavanderia. C'è una... una porta sul retro» spiega.
«Nova, devi respirare» dico. Sento dei forti colpi provenire dall'altro lato del telefono. Impreco, precipitandomi verso la porta.
«Non ci riesco» piange. «Stavolta non... non ce la farò.»
Non l'ho mai sentita così terrorizzata, mai, nemmeno quando ha rischiato di andare in ipotermia al parco. Sembra lontana anni luce.
Calzo le scarpe ed esco di casa sbattendomi la porta alle spalle. Opto per le scale per recuperare qualche secondo e raggiungo l'uscita. «Come ti raggiungo? Voglio che ti focalizzi sulla mia voce e che mi dici come posso raggiungerti, Nova.»
«Passa dal retro, c'è... c'è una porta. È chiusa a chiave perché avevo paura che potesse...» Un altro respiro affannato. «Che potesse entrare.»
«Chi può entrare?» chiedo, avviando il motore dell'auto. La pioggia rende tutto più complicato ma posso farcela.
«Apri la cazzo di porta, puttana da quattro soldi!» Sento urlare dal cellulare, poi altri singhiozzi di Nova.
Con chi accidenti vive?
«Lui» sussurra. «Se riesce ad entrare... voglio che tu dica agli altri che—»
«Smettila subito, cazzo» ringhio. «Sono già a metà strada. E tu sai difenderti, Nova. Afferra il primo oggetto che puoi usare come arma e blocca bene le porte. È ubriaco, vero?»
«Sì» bisbiglia.
«Questo lo renderà più arrabbiato ma più debole, capito? Sto arrivando.»
«Ho il cellulare scarico, Nemesi.» Singhiozza. «Cosa faccio?»
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𝐏𝐑𝐈𝐃𝐄
ChickLitUniversità di Princeton. Il lasciapassare per chi ha in programma una carriera brillante. C'è chi accede tramite denaro o nepotismo e c'è chi accede tramite borsa di studio. È il caso di Nova Taylor e Nemesi White. Due poli opposti. Lei studia lingu...