38 - Nova

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Cool For The Summer – Demi Lovato

Lunedì mattina arriva prima di quanto potessi immaginare. Sono dolorante, assonnata e stanca ma l'idea di rimanere in casa per qualche ora di sonno in più con il rischio di incappare in Drake o perdere lezioni importanti mi fa subito rinsavire.

A fine mese conto di andare da un meccanico e valutare le riparazioni da effettuare in macchina, spero di riuscire a trovare un modo per pagarlo a rate perché so per certo non di poter racimolare tanti soldi in una volta sola. L'unico modo sarebbe scommettere su Nemesi al prossimo incontro tutti i risparmi che ho ma questo li farebbe fuori del tutto, non lasciandomi margine di movimento per le spese. Posso pagare a poco a poco, è l'unica soluzione concepibile per le finanze.

Se non avessi così bisogno dell'auto continuerei a utilizzare i mezzi, è solo che l'inverno diventa sempre più rigido e tra il lavoro e le uscite con i ragazzi ho bisogno di un mezzo per non risultare un peso. Per non parlare della spesa che sono costretta a trascinare con un carrellino. Non è più fattibile. È vero, ci avviciniamo alla primavera e il clima dovrebbe diventare più mite ma di rado le temperature si alzano prima di fine aprile, il che vuol dire ancora due mesi e mezzo di freddo pungente. Ho bisogno di un mezzo sicuro, sono stanca di dover correre e pregare di non perdere il bus. Preferisco spendere dei soldi per pagare la benzina che per i mezzi.

Raggiungo Princeton per le sette e quarantacinque, Aura mi aspetta al di fuori della stazione, così mi affretto a raggiungerla.

«Ehi, buongiorno!» esclama abbracciandomi.

«Buongiorno.» Sorrido. «Halima?»

«Aveva un progetto da presentare questa mattina, è già in aula con alcuni colleghi. È convinta di averla scampata.» Scuote il capo mentre ci incamminiamo verso il dipartimento di lingue.

«Povera illusa» concordo. «Ieri ho avuto un po' da fare e non sono riuscita a parlare con Levi, ma rimediamo oggi a mensa.»

«Oh, puoi dirlo forte. Lisette stava rientrando in stanza e mi ha detto di aver beccato Halima fuori dalla sua intorno all'una e mezza e indovina?» Aura ghigna compiaciuta. «Era in compagnia di un biondino.»

Rilascio una risatina e le stringo un braccio. Siamo quasi giunte all'aula di letteratura cinese I. «Diventerà più rossa di un peperone.»

«Com'è giusto che sia. Così impara a non avvertire subito le sue amiche.» Aura solleva il mento con fare altezzoso.

«A proposito, devo dirti una cosa» ammetto. Ora sono io a essere scarlatta. Ieri Drake mi ha fatto ripulire il salone due volte, da cima a fondo, e nel tardo pomeriggio ne ho approfittato per rimettermi in pari con lo studio. Non ho avuto un secondo di pace e... ammetto che non sapevo come dirlo ad Aura. Ma ora ci siamo, è la mia migliore amica e non voglio segreti tra di noi.

«Bagno.» Aura mi trascina verso la prima toilette libera, poi si poggia sulla porta d'entrata con la schiena. «Spara, sembra importante.»

«Sono stata con Nemesi sabato notte e domenica mattina» rivelo d'un fiato, lo sguardo sul pavimento.

«Scusa, credo di non aver afferrato bene» biascica la mia amica.

La guardo, rossa in volta, e ripeto tremante: «Siamo stati a letto insieme.»

«Voi cosa?!» urla, gli occhi sgranati.

«Aura!» la riprendo a bassa voce.

«Voi cosa?!» sibila, avvicinandosi. «Spiegazione immediata adesso! Dio, devo proprio tenere un corso di aggiornamento, tra te e quell'altra pazza rischio di avere un crollo mentale. Non si nascondono queste cose alle amiche! Pronto?!» Mi scuote, prendendomi per le braccia.

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