CAPITOLO VENTIDUE

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Finalmente arriviamo in ufficio. Questa mattina faceva particolarmente freddo. William è talmente tanto intelligente da aver recuperato da casa mia il giubbotto più leggero che ho. Quindi ho passato il tempo a battere i denti per il freddo. Ho rischiato più di una volta di amputarmi la lingua morsicandomela.

Appena sono entrata nella hall mi sono trovata davanti ai soliti Alex e Kevin che battibeccano per qualsiasi stupidaggine, oggi credo che sia a causa del caffè. Li affianco ridacchiando, mentre William si dirige direttamente nel mio ufficio.

"Vuoi che porto anche la tua borsa di là?" Lo guardo un po' incuriosita, non è mai stato così premuroso con me. Credo proprio che sia un tentativo di farmi venire un infarto.

"Uhm, grazie..." Gli lascio la mia borsa e i documenti e mi fermo a parlare con i ragazzi. Non mi ha sfiorata in alcuna maniera. Non voglio nascondermi, non voglio stare male un'altra volta. Voglio vivere questa cosa con calma, e essere serena il più possibili. Non devo dubitare di lui. Certamente lo avrà fatto per non mettermi in imbarazzo con i ragazzi. Non mi sono accorta che i due mi stanno fissando con aria sconvolta mentre io penso a tutte le mie paure.

"Cosa è successo?" Mi trovo di fronte ad una Alexis con la faccia deformata dall'incredulità. La mascella le sta per precipitare a terra, se non richiude immediatamente la bocca. So che nessuno si è fatto sfuggire gli sguardi che passavano da me a Will e viceversa. È strano per loro quanto lo è per me, o forse per loro lo è molto di più. MI fissa sconcertata e mi fa in parte anche molta tenerezza. Kevin ha più un'espressione soddisfatta. Sembra che lui sappia tutto. in effetti inizio ad avere paura di questi due. So che vogliono sapere. Vogliono sapere tutto. Ma il terrore mi assale al pensiero di cosa mi possa aspettare. Non riesco a capire cosa possa aver capito Alex, cosa stia pensando in questo momento. La sua espressione fa trapelare solo sconforto, troppo per i miei gusti.

"Allora? Ti vuoi decidere a parlare o faccio in tempo a sposarmi e anche a morire?" La voce di Kevin è piena di euforia. Come se fosse un bimbo che ha un gioco nuovo da mostrare a tutti i suoi amici. Lo guardo un po' stupita. Non posso negare di essere a conoscenza del fatto che mi farebbe partorire volentieri un'intera squadra di calcio, purché il padre sia William. Ma non si riesce proprio a trattenere nemmeno in mezzo alla hall della redazione?

"Nulla, veramente..."

"Non mi prendere per stupido!" Dice con la sua voce squillante e gesticolando, questo ragazzo deve smetterla di fare così, o prima o poi gli si staccherà un arto dal busto. "Sai, si vede che qualcosa che è cambiato..."

"Cosa di preciso? Per Dio, spiegami!"

"Non c'è più quell'elettricità nell'aria, o almeno si è trasformata. È cambiata, è diversa..." Calca l'intonazione sul termine diversa, stupendomi a tal punto da farmi alzare il sopracciglio per mostrare la mia perplessità. Ho sempre sentito questa elettricità con Will, ma che fosse così evidente anche da fuori proprio non ci riesco a credere. Se ne sono accorti tutti o almeno qualcuno non se ne è reso conto? Sinceramente spero ci abbiano fatto caso solo i miei due amici, loro mi conoscono talmente tanto bene che non poteva sfuggir loro questo particolare.

"Sì, è chiaro che qualcosa è cambiato. Siete diversi entrambi. Sembrate più a vostro agio l'uno con l'altra." Alexis parla finalmente. Quasi mi ero dimenticata della sua presenza. Non è la regola per lei non riuscire a parlare. E io sono riuscita a azzittirla involontariamente. Non so nemmeno come posso aver fatto. Mi volto verso di lei e la fisso. Ora sono io quella con la bocca spalancata. Per fortuna riesco a contenermi e a riprendermi quasi subito.

"Ma no ragazzi. Veramente non è successo nulla! Sapete che altrimenti sareste i primi a saperlo!" Mi allontano con la speranza che non mi facciano più troppe domande. Non so come rispondere. Mi si chiude lo stomaco e mi si secca la gola. Non so perché ho tutta questa paura. Li sento sussurrare in lontananza a proposito di una scommessa. Scuoto la testa divertita sono sempre i soliti.

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