CAPITOLO NOVE

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Suona il cellulare e mi sveglio di soprassalto. Guardo velocemente l'ora. Le 02.00. Chi diamine mi chiama a quest'ora? Mi alzo controvoglia dal letto e vado in soggiorno. Raccolgo il telefono dal tavolo e mentre rispondo alla chiamata mi butto sul divano.
"Pronto." Rispondo con ancora la voce assonnata.
"Chiiiiccaaaaaa." Sento urlare dall'altro capo del telefono.
"Bea! Ma sei normale a chiamarmi a quest'ora della notte e per di più urlando?"
"A quest'ora della notte? Ma se sono solo le 19.00 di sera!? Sei rimasta la solita!"
"Cara la mia migliore amica, si dà il caso che io sia in America. Quindi, sì ora è notte. E sì, io stavo dormendo. Ma dato che ormai mi hai svegliata e da quello che capisco sei a tornata a casa raccontami!" In fondo è tanto che non la sento. Le voglio bene, e mi si allarga sempre il cuore a saperla felice. Poi, dato che mi ha svegliata in questo modo assai brusco so che non potrei mai riprendere sonno in fretta. È un mio grosso difetto.
"Ragazza suscettibile." Sento che all'altro capo del telefono sbuffa, e conoscendola in questo preciso istante sta alzando gli occhi al cielo.
"Non alzare gli occhi al cielo. E non negare. So che lo hsi appena fatto, ti conosco troppo bene!"
"Hey! Sai che mi inquieti quando fai così! Comunque, per parlare di me..."
"Egocentrismo mode on 3...2...1..."
"Ho capito che certe cose non potranno mai cambiare." E scoppia a ridere come un ossessa. "Tornando serie..."
"Per quanto tu lo possa essere..."
"Non stiamo a precisare su cose inutili! Sono tornata a casa da qualche ora, ma ho capito che questo posto ormai non è più casa per me! Quindi tornerò presto in Giappone."
"E come farai con Samu?" Samuele era il ragazzo di Beatrice ormai da anni. Aveva un anno in più di noi e si erano conosciuti a una fiera quando frequentavamo la terza superiore. Ho subito trovato quel ragazzo una dolcezza. Ha fatto tornare a Bea il sorriso dopo che quello stronzo del suo ex l'aveva lasciata. Mi rifordo di come fosse stata male. E di come non avesse il coraggio di parlare con nessuno di quanto fosse successo. Passava costantemente il tempo a piangere e mangiare gelato. Io cercavo di aiutarla, essendo sempre presente e standole accanto. Sapevo però naturalmente di non poterla guarire completamentr. E poi un giorno è arrivato lui. E Bea è tornata a essere la ragazza che avevo conosciuto.
"Samu ha trovato anche lui un posto lì. Quindi abbiamo deciso che ci trasferiremo insieme. Ho già visto alcune case dove potremmo abitare almeno per i primi tempi."
"E tu mi dai una notizia così a cuor leggero? Mi vuoi fare morire di infarto?"
"No, ma amica mia sappiamo entrambe che sei andata a New York con la convinzione di rimanere lì. E visto che nessuna delle due vuole tornare a casa, sai rimarremo sempre lontane. Anzi, se ci pensi forse siamo più vicine se vivo in Giappone!"
"Vero che mi verrai a trovare comunque?"
"In qualsiasi caso, sai che non ti lascierò mai sola! Non devi dubitare di me nemmeno per un millesimo di secondo!"
E in quel momento mi viene in mente un idea...forse un po' assurda, ma chiedere non costa niente!
"Bea, che ne dici di venire a trovarmi prima di ripartire per la tua nuova avventura?"
"Ti avevo chiamato per chiedertelo... Sai non ti vedo da troppo tempo, e proprio non ce la faccio a starti troppo lontana! Anche perché sai non sento nemmeno più Alice..."
"Allora non sono l'unica con cui non si fa viva! Io proprio non so più nulla di lei. E non sai quanto fastidio tutto ciò mi dia. In questi anni si è allontanata da tutti. Ho paura per lei. È sempre stata una ragazza così espansiva, e quel cretino di Andrea la obbliga a ridimensionarsi."
"Lo so anche io, ma noi non possiamo fare nulla se lei dice di stare bene! Sai quanto mi sento a disagio quando sono così impotente. Non ci sono abituata."
"Dai, non ti innervosire troppo! Tra poco ci rivediamo e ti faccio tornare io il sorriso!"
"Ah, sai la novità? Quando sono tornata ho scoperto che anche William ha lasciato tutto. Nessuno mi ha voluto dire cosa sia andato a fare, o dove..."
Bea mi sente trattenere il respiro. Quando sarà qui scoprirà la vera novità. Ma proprio non saprei come dirglielo al telefono. E poi, mi sento sempre male a parlare di lui. Mi fa male parlarne. Non perché ci sia ancora qualcosa tra noi. Ma per quello che è stato. Incancellabile. Indissolubile.
"Scusa. È un argomento delicato per te, ancora."
"Va tutto bene. Davvero! Solo... Ci sono cose che ti dovrò raccontare."
"Allora procurami almeno tante aspirine. Mal di testa assicurato!"
"Buonanotte stronza!"
"Muori, carissima!"
Mi devo sfogare. Devo ritrovare la fiducia di Alex. Oppure quando Bea non sarà con me ricadrò in quel vortice. E nessuno mi ci toglierà, questa volta. L'ennesima.

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Buongiorno ❤ ho aggiornato presto come avevo promesso (:
Per la prima volta in questo capitolo abbiamo Beatrice in carne e ossa, più o meno.

Cosa ne pensate del suo rapporto con Chicca?
Non si è parlato molto dei Federian, ma nei prossimi capitoli ne vedrete delle belle

Secondo voi come mai Chicca non vuole parlare di Christian?

Non mi voglio dilungare oltre, quindi a presto con il prossimo aggiornamento
Non dimenticatevi di votare e commentare ❤❤

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