Quando torno dalla mia capatina al bagno trovo Will tutto intento nel suo lavoro. Decido di arrivare di soppiatto alle sue spalle per farlo spaventare. Non so cosa sia successo ma dopo il nostro accordo di nascondere la sua presenza qui a New York a Bea mi sento molto più tranquilla e rilassata vicino a lui. Mi sembra quasi di essere tornata a anni fa quando in nostro rapporto non aveva ancora subito tutto quello che poi ci ha separati così radicalmente. È talmente tanto assorto nel suo mondo personale che non sente nemmeno il rumore che i miei tacchi producono scontrandosi contro il parquet dell'ufficio. Quando sono dietro di lui a pochi centimetri di distanza gli appoggio con un colpo secco entrambe le mani sulle spalle. Immediatamente lui si alza di scatto dalla poltrona spaventato. Quando si gira verso di me e mi riconosce mi incenerisce con lo sguardo.
"Mi hai fatto perdere 20 anni di vita! Dannazione Chicca!"
"Ah, ecco perché vedo quelle ombre bianche tra i tuoi capelli. Svelato il mistero." Gli faccio una linguaccia. Mi sento molto più leggera quando sono con lui. Non mi nascondo più. riesco ad essere me stessa.
"Non ti offendere così! Abbiamo promesso di sotterrare l'ascia di guerra. Almeno finché la spada di Damocle incombe sulle nostre teste. Ricordi?"
"La spada di Damocle sarebbe Beatrice?" Mi guarda come se avessi detto la cosa più assurda di questa Terra. Dopo alcuni minuti in cui ha rielaborato la situazione mi guarda con un'espressione che fa concorrenza a quelle di Shay Mitchell.
"Hai appena insultato la sua cara amica da cui sei inseparabile e guai a chi te la tocca?" Sbuffo spazientita. Sa essere così melodrammatico e teatrale quando vuole, che proprio non lo sopporto.
"Sai che non è più la mia cara amica e poi anche tu non dovresti insultarla..."
"Voi eravate appiccicate l'una all'altra. Io non lo sono mai stato, perlomeno non così tanto." Alza gli occhi al cielo con un fare così apertamente teatrale, l'avevo detto. Mi chiedo perché non sia andato a fare l'attore invece che diventare "uomo d'affari".
Il rapporto tra di noi è migliorato. I battibecchi con lui non li posso evitare. In realtà ci sono sempre stati, sono la norma per noi. Siamo ritornati così in sintonia che addirittura sono riuscita a pranzare insieme a lui. Non mi è mancata la tentazione di lanciargli il piatto di insalata in testa. Mi sono trattenuta solo perché eravamo in un luogo pubblico e potevano notarci circa una cinquantina di persone.
Dopo pranzo torniamo di nuovo in redazione. Riusciamo a concludere più oggi che in quattro giorni lavoro. Non è c'è più quel solito imbarazzo dettato dalla consapevolezza che nulla potrà mai tornare come prima. Aprirci l'uno con l'altra ci ha comunque giovato. In alcuni brevi momenti mi sento ancora così inadatta in sua presenza. Ma è perché mi fa ancora male toccarlo o anche solo sfiorarlo. E non penso che questo dolore potrà mai essere cancellato del tutto. Tiro un sospiro di sollievo e vado avanti come se nulla fosse. Non posso fare altro.
Quando finalmente stacchiamo raggiungo Kev. Non vorrei dargli buca, ma mi sento così stanca. In più c'è a casa Bea che mi aspetta.
"Kev... Ho finito di lavorare ora. Sono stanca morta. Andrei a casa ora, va bene se parliamo domani?" Mi raggiunge al di qua del bancone e mi cinge le spalle con il braccio destro, mentre con la mano sinistra continua a fare gesti in maniera compulsiva. Se non la smette scatena un tornado, o peggio prende in faccia il capo che sta arrivando alle sue spalle. Gli blocco la mano per non far rischiare alla redattrice uno schiaffo in pieno viso.
"No, no e poi no! Tesoro se vuoi ti do il tempo per andare a casa, farti una doccia e riprenderti. Poi però dobbiamo uscire a mangiare e ti devo raccontare, non posso proprio aspettare!"
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Lacrime & Diamanti
ChickLitFederica: una ragazza che si trasferisce a New York per iniziare una nuova vita, e lasciarsi alle spalle tutto ciò che conosce. Ma il fato per lei ha predetto diversamente. William: il peggior incubo di Federica. Cosa ha in serbo la vita pe...