CAPITOLO SETTE

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"Buongiorno, sono Federica, la segretaria della redattrice. Mi ha chiesto di porgervi le sue più sentite scuse, ma oggi non le sarà possibile seguirvi a causa dei numerosi impegni. Mi occuperò io della vostra permanenza.
In caso di eventuali problemi sarei felice di risolverli appena verrò informata."
"Sono molto stupefatto della meracigliosa accoglienza." Mi incomincia a parlare il manager. "Sono James Raven. Sarò lieto di collaborare con voi. E naturalmente, se l'esperienza frutterà un giudizio positivo da parte mia, sarei molto felice di poter pubblicizzarvi."
"Bene, ora se mi volesse seguire possiamo immediatamente iniziare a preparare le ragazze per il set." Detto questo mi giro, e mi incammino. Mi sono accorta che il gruppo che mi segue è composto da volti già internazionalmente noti, ma alcuni mi rendo conto di non averli mai visti. Così arriviamo ai camerini delle ragazze.
"Potete già iniziare a prepararvi per le foto. Verrete aiutate dai nostri migliori collaboratori. Io rimarrò a vostra disposizione in caso di necessità." Poi mi rivolgo direttamente al ragazzo che ho affianco. "Se mi volesse seguire, mentre le ragazze si cambiano, vorrei mostrarle il set che abbiamo allestito. Se vorrà portà anche parlare di eventuali cambiamenti con gli allestitori e il nostro fotografo."
"Sarei molto lieto di poter conscere i collaboratori. La prego di farmi cortesemente strada. Sono comunque certo che non troverò alcun difetto."
Lo conduco nella sala dove è già stato allestito tutto per gli scatti. È un ambiente luminoso, arioso e aperto che ogni volta che attraverso mi fa sentire più viva.  Trovo Edward, il nostro fotografo, che sta sistemando tutta l'attrezzatura. Appena ci vede, si avvicina a noi e si presenta cortesemente al manager.
Ed è un ragazzo alto, muscoloso ma non ha quel tipo di muscoli che appaiono troppi e sproporzionati. Il suo corpo è il più bilanciato che io abbia mai visto. Riesco a paragonarlo perfettamente al David di Michelangelo. Anche la sua pelle è come il marmo, liscia e tonica al punto giusto. Il suo viso mette allegria e sicurezza nelle persone a contatto con lui. Sprizza allegria e energia da tutti i pori. Quando sono arrivata in redazione è stato una tra le persone con cui mi sono riuscita a legare meglio. Sarà questa sua aura da bambino che mi trasmette fiducia continuamente. Si può dire che sia il completo opposto di William in questo senso. Per quale motivo penso a quel dannato stronzo? Perché non mi può lasciare in pace nemmeno in momenti come questo? Proprio non ce la faccio più.
La mattinata di lavoro prosegue tutto il tempo tranquilla. Giunti all'ora di pranzo sono incaricata di accompagnare il gruppo nel ristorante scelto dalla redazione. Mi sono accorta che non tutte le ragazze che sembravano troppo impettite lo sono realmente. Molte di loro sono educatissime e gentilissime e questo mi mette a mio agio, riesco a lavorare meglio.
Giunti al ristorante chiamo un cameriere di modo che faccia accomodare le ragazze con il loro manager.
"Vorrei poter rimanere a pranzare con voi. Purtroppo però devo ritornare in redazione. Le auguro una buona giornata. Sarò sempre io a occuparmi della vostra permanenza anche domani. Arrivederla."
Con questo mi allontano tornando verso l'ufficio.
"Come è andata?" Appena entro mi assale Kev.
"Benone, dici che sono riuscita a fare una buona impressione?"
"Tesoro! Tu, con chi non fai una buona impressione?" Scoppio a ridere per il troppo entusiasmo che sprizza il mio amico.
"Piuttosto, dimmi... Come hai fatto a sopportare quei manichini tutte ossa?" Mi dice con un tono scherzoso.
"Beh, alla fin fine alcune di loro paiono anche divertenti. Sai forse questo è uno dei casi in cui si dice che l'apparenza inganna..." E a queste mie parole il pensiero torna a Lui. Anche la sua apparenza mi ha ingannata. Succede sempre a me. Forse l'apparenza non inganna, e sono solo io a essere stupida e troppo fiduciosa nel mondo. In fondo, chi lo ha mai detto che tutto il mondo è rose e fiori?
La giornata prosegue tranquilla e allo stesso tempo frenetica come al solito. La sera decido di non rimanere a chiacchierare con i ragazzi al pub dove andiamo dopo il lavoro. Così quando arrivo a casa non ho neanche le forze per mangiare. Mi stendo sul letto e mi addormento immediatamente.
È un sonno senza sogni, l'unico particolare che rammenta la mia mente è quello del suo viso. Sempre il solito. Dal primo giorno in cui l'ho incontrato.
Il dettaglio che mi incute sempre più soggezione sono quegli occhi. Non ho mai capito il perché di questo. Sono arrivata a credere di aver paura della sua anima. In fondo tutti sanno che gli occhi ne sono lo specchio.
Perché ogni volta che sono quasi riuscita a cancellarlo completamente lui torna dal passato? Perché non posso lasciarmi andare mai del tutto?

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