Capitolo 51

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"Stai lavorando troppo." La voce sicura di Will mi fa spostare lo sguardo dallo schermo del computer su cui sto finendo di digitare gli ultimi dettagli. Devono riuscire a consegnare il lavoro alla direttrice entro un'ora oppure non riuscirò a portarmi avanti con tutti gli extra che mi sono stati assegnati.

"Non è vero. E ora, ti prego di lasciarmi concentrare. O rischio di impiegarci ancora troppo."

Senza aggiungere altro, torno a concentrarmi sul mio lavoro.

"Amore, non serio. Devi prenderti un attimo di pausa."
La sua voce questa volta arriva da sopra la mia spalla. È assurdo come non mi sia nemmeno resa conto dei suoi movimenti. Non stavo prestando assolutamente attenzione.

Le sue mani si poggiano sulle mie spalle e sento un calore piacevole propagarsi per ogni mio nervo.

"Non riesco, devo prima essere sicura che qui sia tutto a posto." Scuoto la testa innervosita. Sono già passati parecchi giorni dal rientro dalle ferie natalizie, devo far di tutto per portarmi in pari.

Costi quel che costi.

"Ed è così: tesoro qui è già tutto perfetto. Non voglio che fai ulteriori sforzi, non inutilmente. E non ora."
Mi ripete con tono basso e calmo, ma dolce allo stesso tempo.

Sento le sue labbra sfiorare la mia tempia, e lascio che la mia testa si pieghi indietro incontrando la sua spalla. Non ho potuto resistere alla tentazione di chiudere gli occhi per quel piccolo contatto.

"Ho del materiale da consegnare e non..."

"Shh."

Vengo interrotta da una mano che si posa sulle mie labbra. Apro le palpebre per capire meglio cosa stia succedendo. Anche se in effetti non c'è ne sarebbe nemmeno la necessità.

"Smettila di preoccuparti per qualsiasi cosa tranne che per la più importante."

Ho voglia di roteare gli occhi al cielo ma mi trattengo. Avrebbe da ridire anche per questo piccolo particolare.

"Non è vero che non mi preoccupo, lo sai." Ribatto contrariata appena mi dà la possibilità di aprire bocca.

"Non abbastanza. Domani hai la prima visita..."

"Oddio, che giorno è oggi?" La mia voce risuona più acuta di quanto avrei desiderato. Ma in effetti sono stata presa alla sprovvista dalla notizia. Non può essere domani la prima ecografia.

Avevo programmato di terminare il lavoro arretrato tre giorni prima della data della visita, dannazione.

"Il 25." Risponde come se fosse la cosa più normale del mondo. Alza un sopracciglio cercando di capire quale sia il pensiero che mi è balenato in testa. "Cosa stai pensando di fare amore?"

"Oh, nulla. Davvero, non stavo pensando a nulla." Cerco di risultare il più convincente possibile ma mi conosce troppo bene per credere realmente alle mie parole. Infatti scrolla le spalle; sa che gli ho mentito ma non ha intenzione di farmi pressione in questo momento. Sicuramente dopo proverà a convincermi in qualsiasi maniera.

"Will, devo tornare a lavorare." Sussurro sperando che non si alteri come poco fa, ma deve capire che davvero non posso smettere di lavorare per non stressarmi.

"Va bene. Sei troppo testarda e non riuscirò a farti cambiare idea imponendoti qualsiasi cosa."
Menomale che finalmente lo ha capito. Ci voleva così tanto?

"Ma questo non significa che non continuerò a tenerti d'occhio e a preoccuparmi per voi."

Si è piegato sulle ginocchia in modo da poter connettere i nostri sguardi in un legame troppo forte perché io abbia la forza di spezzarlo.

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