Basta. Devo risolvere in qualche maniera questa situazione con Alex. Mi sta tirando pazza. Non riesco più a fare nulla senza pensare all'accaduto.
Ho deciso, l'unica soluzione è trovare la mia cara amica e obbligarla a parlarmi. A qualunque costo. Non mi importa.
Così la sera stessa decido di uscire. In fin dei conti sono tornata a casa prima di pranzo. Quindi non sono troppo stanca. Soprattutto perché mi sono già riposata a sufficienza.
Questo pomeriggio l'ho dedicato all'ozio e al riposo più completo. So già che da domani sarà tutto più faticoso. Quindi ho deciso di prendermi dei momenti per me. E devo dire che me li sono goduti. Anche se non abbastanza appieno. Ho questa dannata idea che non se ne vuole andare. E io come faccio a starmene tranquilla? Proprio non lo so.
Esco dal mio appartamento, e dirigendo mi verso l'ascensore noto la porta del mio adorato vicino aprirsi. Non posso sopportare anche lui. So che sfogherei addosso a lui tutte le mie tensioni. E questo è il momento meno adatto.
Perciò decido che oggi farò un po' di ginnastica. Utilizzerò le scale.
E pensare che fino a che abitavo in Italia nel mio condominio non c'era ascensore. Quindi ero sempre costretta alle scale. Ora mi muovo molto meno. Quindi mi appariranno un esercizio fisico intensissimo. Ma in fin dei conti la scelta che mi si prospetta è tra le scale o una lunga discesa in ascensore con William. E tra i due mali scelgo il minore.
Arrivata in strada fermo un taxi. Non ho voglia di camminare ne di andare con i mezzi fino alla'appartamento di Alex.
Vive a Manhattan. In effetti lei non avrebbe bisogno di lavorare. Lo fa solo per non annoiarsi e perché le interessa la moda. Sa essere una di quelle ragazze attratte dallo shopping compulsivo. E mentre mi roteano questi pensieri nella mia mente, torno a pensare al giorno che ormai mi sembra lontanissimo in cui ho rivisto Christian dopo medi. Questo giorno è iniziato tutto il disastro. Perché la mia vita qui prima era perfetta. E quando dico perfetta non è un eufemismo. Avevo tutto ciò che potevo desiderare. E soprattutto la mia vecchia vita era una cosa dimenticata. Ma la promozione arrivata oggi mi ha dark la speranza che la ruota della fortuna stia girando. E stia tornando dalla mia parte.
E persa nei miei pensieri mi accorgo appena in tempo che in taxi si sta fermano al bordo del marciapiede davanti al grattacielo di cui ho dato l'indirizzo alla'autista. Lo pago, lasciandogli cortesemente il resto come mancia.
Mi dirigo alla'interno dell'abitato.
Gli usceri non mi fermano, conoscendomi perché sono già passata poche volte a trovare Alex. È un palazzo di lusso. E lei abita l'appartamento più luminoso, più arieggiato e più grande di tutto il caseggiato. L'attico. Mi chiedo molto spesso cosa se ne faccia di una casa così grande quando vive sola, solo con il suo maremmano. Ma in effetti non glielo ho mai domandato. Forse perché inconsciamente penso che sia una domanda stupida da porre.
Quando sono davanti alla potra, mi trovo a dover suonare più e più volte prima che mi venga finaemte data una risposta. Sento dall'interno una voce mezza affannata urlare "Arrivo, arrivo quanta fretta!"
La porta viene aperta e allo stesso tempo la voce di prima continua "Cavolo, stavo facendo i miei esercizi meditativi! Chi è che osa dist..."
Alex non termina la frase perché aprendo la porta mi riconosce all'istante.
"E tu che diavolo ci fai qui?" Ma che domanda è? Pensa che abbia iniziato a gendere biscotti porta a porta?
"Senti, vorrei semplicemente scusarmi. E parlare con te, per risolvere. Non ce la faccio a continuare così."
"Parlarr? Parlare? E dimmi, cosa c'è di tanto interessante da parlare? Sei stata un'emerita stronza, e pensi che presentarti davanti al mio appartamento e dirmi un banale scusa risolva tutto? Ragazza, tu leggi troppi libri! E ti illudi che siano la realtà! Ma la realtà è ben diversa! Sai? Con delle semplici scuse il mondo non va avanti!"
La lascio sfogare. Ma sinceramente ha alzato il tono di voce a un grido stridulo. Troppo per i miei gusti.
"E dove è andato a finire tutto il lavoro di meditazione che fai per mantenere la calma? E poi se urli così ti verranno un sacco di rughe entro i 30 anni!"
Nonostante tutto riesco a mantenere un tono tranquillo e calmo. Non so neanchr io come faccio. Inizio a pensare che a volte nella mia breve vita mi sono troppo spesso sottovalutata.
"Il mio lavoro meditativo è finito quando qualcuno a ben pensato di farmi alzare per venire ad aprire una stupida porta per sentire sempre e soltanto le solite cazzate. Ecco dove è finito."
"Ti prego potremmo sfogarci in casa tua? Non vorrei che i tuoi adorabili vicini chiamassero la polizia per disturbo della quiete pubblica."
"Ok, entra. Ma mettiti in testa che in questo preciso istante non sei la benvenuta qui."
Mi aspettano lunghe ore. Già lo so. Ma non posso non risolvere con questa stupida che ho davanti. Ma senza la quale non potrei mai vivere.
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Buongiorno a tutti?
Siete felici che aggiorno così spesso?Ringrazio tutti quelli che leggono
E per piacere lasciate un commentino e un voto :) ve ne sono davvero grata ❤❤
A presto ❤❤
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Lacrime & Diamanti
Chick-LitFederica: una ragazza che si trasferisce a New York per iniziare una nuova vita, e lasciarsi alle spalle tutto ciò che conosce. Ma il fato per lei ha predetto diversamente. William: il peggior incubo di Federica. Cosa ha in serbo la vita pe...