Capitolo 52

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Nella nota autore, troverete parecchie informazioni utili. Vi prego di sprecare due minuti per leggerla :)

"Scusi, cosa significa entrambi i feti?"

La mia voce si incrina sulle ultime parole. Mi sento così stupida in questo momento.

Non può significare ciò che penso io. Non può essere vero. Non lo è. Devo aver sentito male, capito male.

"Lei è incinta di due gemelli. Non siamo ancora in grado di rivelarle i sessi. Come lei stessa può immaginare è ancora troppo presto. Ma dall'ecografia risuonano chiaramente due battiti cardiaci distinti. Vorrebbe poterli sentire anche lei?"

"I-Io..." Le mie parole sono un semplice rantolio, un soffio che nessuno sente.

No, non voglio fare vincere anche questa volta la paura. Credo di avere imparato abbastanza la lesione. Ed ora non sono più da sola. Non posso pensare solo a quello che voglio io, quello che mi sento di fare io. Prima di me vengono altre vite: e questo sarà ciò che farò.

Il pensiero di poter contare su Will alleggerisce l'ansia che mi ha bloccata improvvisamente.

"Io - prendo un respiro profondo per riuscire a continuare a parlare - ammetto che non vorrei, mi sentirei più sollevata a non dover sentire quei battiti. Potrei pensare ancora che tutto questo sia soltanto un sogno, in parte bello ed in parte brutto, ma solo un sogno. Però mi rendo conto di non potermelo permettere, quindi va bene. Vorrei poter assistere alla seconda visita."

Mi volto verso il ragazzo seduto al fianco del mio letto. Ha un'espressione corrucciata.

Qualcosa lo sta turbando, ed anche se non vorrà mai ammetterlo, non davanti a me perlomeno, sono sicura si tratti di ciò che è successo.

Probabilmente in questo momento starà pensando che ho fatto una cosa così tanto stupida solo perché lui non mi ha fermata in tempo. E si colpevolizzerà più del necessario.

"Va bene, va bene."
Scrolla le spalle non curante. Provo ad allungare una mano per stringere il suo braccio. Immediatamente si ritrae dal mio tocco e la durezza del suo sguardo mi rende difficile respirare.

Cosa diamine ho combinato? Non riuscirò a risolvere questa questione, non velocemente e non soltanto con le mie forze.

"Potrei... Potrei rimanere un attimo da sola per parlare con William?" Chiedo cercando l'attenzione del medico che acconsente subito senza problemi.

Questo dovrebbe rassicurarmi un poco: le cose non sarebbero così facili se non fossero sicuri della diagnosi e del fatto che ora stiamo tutti e tre bene.

È strano pensare a un noi come a tre persone e non due. Ne ero certa, ma sbagliavo.
Probabilmente ho sbagliato su tante altre cose, troppe. Vorrei che fosse possibile correggere tutti questi errori. Ma il passato è ciò che è stato, non può essere mutato.

"Certamente, le lascerò tutto il tempo possibile prima dell'arrivo dell'ecografo."

Trovare il modo e il coraggio per parlare con lui è una delle cose più difficili che io abbia mai fatto nella mia vita. È sempre stato così: mi sento vulnerabile e scoperta come con nessun altro. Ha questo potere che mi ha sempre spaventata.

Ha sempre potuto farmi a pezzi, con delle semplici parole. Una sua sillaba può essere per me la vita o la distruzione completa.

"Cosa sta succedendo? Cosa ti prende?"

Provo a mantenere un tono di voce normale e il meno incrinato possibile. Appena il medico è uscito, Alexis lo ha seguito capendo al volo la situazione.

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