"Ti senti bene?" Disse James guardando le mie iridi.
Non andava affatto bene: Dylan era arrabbiato con me, con Robert era tutto complicato e mia madre, non la sentivo da un po' e non capivo il perché non era venuta a trovarmi. Ero preoccupata e, per giunta, la testa sembrava così pesante come se volesse essere tolta.
"Dobbiamo cercare Dylan" dissi decisa, non lo guardavo neanche in faccia, i muscoli facciali era tesi in un'espressione seria.
"Yvonne, guardami" disse lui.
Girai la testa e i nostri visi erano a pochi centimetri di distanza.
"Che c'è?" Dissi respirando rumorosamente.
Il suo respiro aveva un'odore gradevole.
"Va tutto bene?" Chiese, di nuovo, James.
Stavo bene? Potevo dirli la verità? Potevo rischiare? Potevo confessarli tutto? Potevo davvero?
Solo domande riempivano la mia testa ma nessuna certezza.
"No, James" dissi abbassando lo sguardo, una lacrima traditrice solcò la mia guancia e chiusi gli occhi.
Stavo ammortizzando tutto quello che avevo dentro, stavo ammortizzando la preoccupazione, stavo ammortizzando le mie emozioni più intime che nessuno poteva sapere ma qualcuno le sapeva, Dylan.
"Yvonne, parlarmi. Che cosa succede?" Disse lui.
Aprii gli occhi e mi ritrovai un nuovo James.
Il nuovo James era dolce, comprensivo, altruista...tutt'altro da come lo conoscevo io.
"Tutto va male James!" Sbraitai, continuai il discorso. "Mia madre non è venuta a trovarmi, Dylan mi odia e con te è tutto così..."
"Così come? Come?!" Disse lui.
"Imperfettamente perfetto" risposi. Le lacrime erano già di soprassalto nel mio viso.
Mi staccai dal contatto con James e, barcollante e insicura, mi ritrovai accasciata a terra.
James era già andato, a quanto pare che,anche per lui, non contavo più niente.
"Perché?!" Urlai in un pianto disperato.
"Perché a me?!" Urlai ancora con più lacrime.
Le gambe le portavo al petto con l'aiuto delle mie esili mani e, la testa, era tra di esse per soffocare i singhiozzi.
"Ehi ehi ehi, calma Yvonne, ti riporto in camera! stai tranquilla, ci sono io"
Accovacciato con me, alla mia stessa altezza, c'era Robert.
Robert e il suo fantastico sorriso, era un ragazzo d'oro.
"Fatti abbracciare" disse lui.
Non ci pensai neanche un secondo, ero tra le sue braccia e piangevo.
Gettavo lo schifo che avevo dentro con quel, disperato, pianto.
Bagnavo la sua maglietta con i miei liquidi lacrimati.
"S-scusa.." Dissi staccandosi dalla sua maglietta, l'avevo riempita tutta con le lacrime.
"Non me ne frega niente, puoi sfogarti" disse lui con un sorriso comprensivo.
Mi rigettai tra braccia e mi feci cullare.
Le lacrime diminuivano come i singhiozzi.
"Ti porto in camera" disse lui.
Mi prese in braccio e io ero sempre rannicchiata sul suo petto.
"Grazie" dissi guardandolo con un sorriso, sorrise anche lui e mi mise sul letto.
"Ti senti meglio?" Disse spostandomi una ciocca di capelli dietro al mio orecchio.
"Sì, grazie Rob" dissi abbracciandolo forte.
Amavo quell'abbraccio, mi aveva fatto sentire meglio con tutte le mie emozioni schifose.
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Il messaggio che cambiò tutto.
Teen Fiction{"Lei non è perfetta, lo sa anche lei. Lei ai miei occhi è perfetta." Tratto dal capitolo 25.} La vita di un'adolescente con risate, ma altrettante lacrime. Un ragazzo, stravolgerà la sua vita. E se fosse questo ragazzo a causar...