"Dimmi il perché!"
"Perché James me l'ha detto!"
"Cosa?! Avanti, dillo, cazzo!"
2 ore prima"Lia? Scusa del disturbo, volevo sapere se stavi bene, avresti voglia di andare a bere qualcosa? Ho bisogno di te, richiamami quando puoi, ciao"
Lasciai un messaggio a Lia nella segreteria, non mi aveva risposto.Uno squillo. Due. Tre.
Dylan.
Gli risposi, aveva anche il diritto di parlare.
"Che c'è? Quando la smetterai di chiamarmi, mi hai stancato" Dissi prima di lasciargli pronunciare una sola parola.
"Vieni alla finestra"
Feci un sussulto.
Ancora con il cellulare appoggiato al mio lobo, mi incamminai alla finestra.
Era tutto uguale.
Il buio. L'essenza di rumori. Solo davanti a me quel pezzo di vetro.
L'aria era pesante, lo notai solo quando aprii leggermente quel buco al muro.
"Ti ricordi?"
Una voce percorse le mie orecchie, giusto, ero al cellulare con Dylan.
"Certo, mi ricordo, non potrei m-"
Venni interrotta.
Delle mani.
Sui miei occhi.
"Chi s-sei?" Dissi in un flebile sussurro.
Non era la nonna, mi stavo spaventando.
"Ti amo"Una frase.
Due parole.
Un significato immenso.
Dylan.
"Perché sei qui?" Chiesi alzando un po' la voce.
Girò il mio busto lasciando il mio sguardo libero.
Mi mise davanti a lui.
Prese i miei fianchi.
Con un'unico gesto prese il mio mento.
Mi tirò sempre più a lui, sorrise.
Mi sentivo una bambina, ero incantata da lui come la prima volta.
Ecco, lì mi baciò.
Una scarica parti dal mio cuore, per poi raggiungere il mio sorriso.
Mi sentivo euforica, lo amavo come la prima volta.
Lo volevo. Volevo che fosse mio.
Il baciò si prolungò con risate, mi sentivo felice.
Forse non dovevo allontanarlo, avevo deciso.
Lui li faceva stare bene, come pochi.
Mi staccai dal contatto e, con il sorriso stampato in faccia, iniziai a parlare.
Delicatamente accarezzavo la sua chioma bionda, mi sorrideva.
I suoi occhi erano accesi, bellissimi come sempre.
Avevano una scintilla in più, non so come spiegare.
Non mi rendevo conto che stavo per fare una domanda scomoda, ma la feci.
"Perché mi hai tradito con lei?" Chiesi in un sussurro.
Lui sbuffo frustato e indietreggiò, per poi sedersi sul mio letto.
Si scompiglio la sua chioma e chiusi gli occhi, per poi fare un lungo sospiro.
Aprì le sue iridi lentamente, come se non sapesse che fare.
"Pensavo... Che.." Disse torturandosi le mani.
Non capii i suoi gesti, la magia era svanita.
"Dimmelo" Dissi fredda serrando i pugni, strizzai gli occhi per ricevere una risposta.
Ovviamente altri quesiti a cui dovevo trovare una risposta.
"Yvonne.. I-io.." Rispose con la voce spezzata, era scosso, si vedeva.
La rabbia prese il sopra vento, sono stata sempre impulsiva.
"Dimmi il perché!" Sbraitai irritata.
"Perché James me l'ha detto!" Disse in risposta, urlando, verso di me.
Non era violento, era più che altro stanco.
"Cosa?! Avanti, dillo, cazzo!" Dissi piena d'ira.
Il silenzio regnò in quella camera, ci guardammo negli occhi.
Lui, con un filo di voce, disse delle parole inaspettate.
"Lui mi ha detto.. Insomma, mi ha detto che voi due vi eravate baciati un po' di giorni fa' e.. Io.. Ero diventato apatico.. Io non volevo, i-io... Pensavo di averti persa.. Non voglio mai perderti... Io ti amo troppo, Laura era interessata e mi ha baciato. Ti giuro che non provo niente per lei, pensavo che mi avevi tradito prima tu.. Volevo avere la m'ha vendetta e.. Sono stupido, tanto. Mi perdoni, anche se non lo merito?"Lo guardai quei cinque secondi.
Guardai i suoi occhi, erano sinceri.
Mi avvicinai a lui.
Mi avvicinai al suo lobo e gli sussurrai una frase.
Una delle più belle che si possa dire.
"Ti perdono"
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Il messaggio che cambiò tutto.
Teen Fiction{"Lei non è perfetta, lo sa anche lei. Lei ai miei occhi è perfetta." Tratto dal capitolo 25.} La vita di un'adolescente con risate, ma altrettante lacrime. Un ragazzo, stravolgerà la sua vita. E se fosse questo ragazzo a causar...