Capitolo 17

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"Ciao piccola mia! Come sei cresciuta, sei una donna!" Esclamò mia nonna.
Il suo sorriso e le rughe dell'età avanzata la presentavano come un dolce vecchietta, priva di marito.
"Ciao nonna" dissi abbraciandola.
La mia espressione era apatica, non avevo voglia di far vedere niente: tristezza, malinconie un grande vuoto nel cuore.
"Dai su, il tuo amico non me lo presenti?" Disse guardando Dylan, cosa eravamo? Amici? Migliori amici? Fidanzati? Nessuna di queste cose?
"Lui..." Dissi balbettando lievemente, mi stavo torturando le mani, ero nervosa.
"In realtà sono il suo ragazzo, signora" disse sorridendo Dylan.
Si avvicinò a mia nonna e prese delicatamente la sua mano per poi baciarla, era stato molto cortese.
Ma aspetta..fidanzati? L'aveva detto? Volevo stare con me? O stava fingendo per non farmi fare una figura di merda?
"Capisco, siete così belli insieme, oh chiamami Rosa" rispose la madre di mio padre, o meglio, Rosa.
"Grazie Rosa" disse ridendo lievemente il mio...potevo dire ragazzo?
"Entrate: puoi restare quanto vuoi, oh che sbadata, come ti chiami giovane?"
"Dylan,ma lei può chiamarmi come desidera" disse ridendo Dylan.
La mia espressione era la stessa, erano i pensieri a cambiare.
"Noi andiamo in camera mia, a dopo nonna" dissi entrando nella casa per poi darle un bacio sulla guancia. Lei sferrò uno dei suoi sorrisi e annuii, andò il salotto e accese la TV.
Portai Dylan nella mia stanza, cioè quella che, un tempo, era di mio padre.
"Eccoci qua" dissi al giovane dalle fantastiche iridi.
Lui, improvvisamente, mi prese in braccio e mi lasciò baci sul collo, non era malizioso: era semplicemente con amore.
"Lasciami!" Dissi ridendo per il solletico che mi provocava.
Non potevo non ridere, era impossibile resistere.
"Adoro quando sorrisi" disse avvicinandosi a me.
Scoccò un'altro bacio e ricambiai.
Stavo meglio, con quel poco che poteva essere.

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