Capitolo 4

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"Non resto per cena, mamma"
"Dove vai?" chiese con un gran sorriso.
"Da Dylan, un amico di James" dissi sorridendo.
"Divertiti" disse infine mia madre ai fornelli. Oh sì, volevo divertirmi e ridere, dopo tutto era una comune pizza, che poteva succedere di così disastroso?
-
"Ehy bambina" Dylan era davanti a me con tutta la sua bellezza, il suo sorriso mi faceva scaldare il petto ma, dovevo ricordarlo, era un senza cuore... Non dovevo fidarmi così in fretta.
"Andiamo a mangiare la pizza?" domandai le sue iridi.
"Certo, andiamo a piedi, hai voglia?"
"Per me va bene" dissi semplicemente. Il suo viso si illuminò con un altro sorriso e mi fece strada.
Eravamo vicini e ogni tanto ci guardavamo; i suoi occhi, quando scrutavano i miei, erano in battaglia.
Una battaglia clamorosa. Una battaglia a vuoto. Una battaglia persa perché mi ritraevo io da quella esplorazione, non potevo resistere.
"Come sta James?" chiesi all'improvviso guardandolo impaziente.
Non sapevo il come o il perché, ma pensavo a quel moro che mi diceva 'ti amo', mi diceva 'per sempre insieme'. Mi diceva 'non potrei vivere senza di te'. Cazzate, dalla prima all'ultima.
"Chiediglielo tu" disse accennando una risata, non capii,ma dopo la mia mente fu illuminata.
James, davanti a me, con i suoi occhi azzurri, aveva un cartone della pizza in mano e due lattine di Gazzosa, la mia combinazione preferita.
"Che ci fa lui qui?" dissi nascondendo il mio sorriso.
"Voleva vederti, resterò qua con te se vorrai, bambina"
"Puoi restare, Dylan, devi salvarmi dalle situazioni imbarazzanti" dissi ridendo e dandogli un leggero pugno sulla sua spalla.
"Vuoi fare la guerra?" esclamò ridendo scherzosamente avvicinandosi a me.
"Sì." ribadì guardandolo profondamente.
Venni sollevata e presa in braccio per poi ricevere una gran dose di solletico, Dylan mi stava facendo ridere come non facevo da mesi.
"Basta Dylan!" quasi urlai tra le risate e le lacrime.
"Okay bambina, ma non finisce qui" dissi poggiandomi a terra, lasciò un bacio sul mio capo e sorrisi tra le sue forti braccia.
Si sentì un rumore improvviso, alzai lo sguardo e i brividi percorsero la mia spina dorsale vedendo la sua espressione.
"Lasciala stare, Dylan, lei è mia."

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