Un'anno dopo
"Sai che puoi cambiare idea? Non sei obbligata a partire"
Misi l'ultima maglietta nella valigia, per poi chiuderla.
Guardai Dylan, mi sarebbe mancato come non mai.
Dovevo andare, era per il mio bene.
Per la mia pace interiore, per un mio scopo.
Sapevo che non era giusto avere una relazione a distanza, ma non potevo essere egoista per mia scelta?
Va bene, può suonare sbagliato, ma non facevo niente di male.
Mi avvicinai al biondo, cioè Dylan, presi il suo viso tra le mani e gli sorrisi.
Mi guardò con il sguardo indescrivibile e mi baciò lentamente, come se si stesse godendo quell'ultimo momento.
La sua fronte si poggiò sulla mia, tremava.
Sapevo il motivo.
Aveva paura, una paura diversa.
Il timore dell'amore.
Così lo chiamo.
Perché? Perché sai che un grande pezzo del tuo cuore non sarà a tua completa disposizione.
Saremo stati molto lontani, partivo per la scozia, da mia zia.
Abitava lì da tre mesi, l'Italia non mi soddisfaceva più.
Volevo scoprire e incantarmi in altre città.
"Mi mancherai bambina, dimmi che sarà per poco questo tuo viaggio"
Guardai le sue iridi, erano stupende come sempre.
Lui era stupendo, come pochi.
Avevano un'aria più adulta, come le mie.
Eravamo cresciuti, ci assumevano più responsabilità.
Quel viaggio ne era la conferma, la mia conferma.
Se saremo resistiti lontano oceano avremo potuto affrontare una vita insieme.
Non sapevo quanto sarei stata da lei, sapevo solo che dovevo liberare la mente.
"Sai che tornerò quando saprò chi sono, e Sophie può aiutarmi nella mia ricerca" Dissi sognante.
Egli sorrise alle mie parole e mi baciò la fronte.
Il suo respiro divenne nuovamente regolare, per poi finire con un sospiro.
"Ti amo bambina, torna presto da me, ricordati che tu sei qui" Disse indicando la sua testa, poi continuò "Fai parte della mia mente, e avrai sempre anche un tuo minimo spazio".
Gli saltai addosso.
Mi emozionai, questo portò lo scorrere delle mie lacrime sulla sua maglietta.
"Ho ancora tre ore, voglio andare alla nostra panchina" Dissi con una risata.
Il biondo annuii.
-
Un momento. Una misera unità di misura nel tempo.
Ecco come descrivere quando l'ho vista, non era cambiata affatto.
Gli occhi azzurri, i tatuaggi aggiunti nel tempo, i capelli colorati e i piercing. Una vera 'bad girl'.
Non credevo di poter dare etichette, ma in quel caso era inevitabile.
"Oh, guarda chi si rivede, come mai qui?" Mi chiese Laura.
"Ciao Laura, vedo che non sei cambiata" Dissi con un sorriso falso, dovevo essere cordiale, per la mia incolumità.
Potevo essere distrutta con una sua frase, anche del più scarso significato.
"State ancora insieme? Credevo, beh, che volesse cercare qualcuno di meglio" Rispose con un sorriso che mi faceva salire l'ira, non doveva intromettersi nei miei affari.
Per un periodo aveva distrutto la mia relazione, non sarebbe accaduto di nuovo.
Finalmente ero felice, con un ragazzo e una mia partenza imminente.
"Cara, se non ti dispiace, noi dovremmo andare"
Così la lasciai.
Ella aveva uno sguardo intontito e Dylan aveva un risata smorzata da un'espressione seria.
Ma chi voglio prendere in giro? Ci mancava poco che morisse soffocata dal ridere, almeno lui era 'tranquillo'.Spazio autrice
Non odiatemi😂
Volevo solo augurarvi buon anno, divertitevi! <3
Ary
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Il messaggio che cambiò tutto.
Teen Fiction{"Lei non è perfetta, lo sa anche lei. Lei ai miei occhi è perfetta." Tratto dal capitolo 25.} La vita di un'adolescente con risate, ma altrettante lacrime. Un ragazzo, stravolgerà la sua vita. E se fosse questo ragazzo a causar...