Capitolo 1

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In foto: Morgue.

<<Buongiorno>> disse Morgue quando mi svegliai, mi ero addormentata nuovamente sul materassino poggiato per terra e la schiena ne stava subendo le dolorose conseguenze.

Morgue era poggiato alla parete in piedi accanto a me, non mi sembrò di vedere nessuno dei suoi fratelli in giro.

<<Oggi nostro padre verrà a farti visita, fa attenzione a ciò che dici, è un tipo suscettibile>> disse prima di sparire dietro la porta d'acciaio che serviva a non farmi fuggire.

<<Non ci proverei se fossi in te>> una voce alle mie spalle mi fece voltare e vidi Harag in un angolino buio fermo a guardarmi, allora raccolsi tutto il coraggio e gli chiesi <<chi siete voi? Cosa volete da me?>> il suo sguardo si fece più cupo e severo al contrario della sua voce che sembrava sempre calma <<non fare domande, mi da su i nervi...>> disse avanzando verso di me.

<<Nostro padre verrà a farci visita oggi e ti darà tutte le risposte>> prese posto su una delle sedie che circondavano il grande tavolo al centro della stanza, così presi posto dinanzi a lui.

<<Sta arrivando, tieni a freno la tua linguaccia>> disse Harag nello stesso momento in cui la porta si aprì alle nostre spalle. Un uomo alto e possente entrò osservandomi attentamente seguito dal resto dei ragazzi.

<<Aleira, ci rivediamo finalmente>> disse stringendomi la mano, rivediamo? Tutti presero posto e notai con stupore che indossavano vestiti molto eleganti.

<<Allora, avrai tante domande. Fa pure tutte quelle che vuoi>> disse sorridendo, accidenti mi sembrò la persona più simpatica che avevo incontrato fino ad allora, eppure la prima domanda che feci fu <<Tu chi sei?>> l'uomo mi guardò sorpreso <<questa saltiamola per ora...>> <<ma avevate promesso di rispondere ad ogni mia domanda!>> urlai disperata <<signorina, con chi credi di parlare?>> rispose severo e non seppi trattenermi dal rispondere <<è quello che sto cercando di capire!>> 1-0 per me.

<<Mi piaci, hai fegato>> rispose sorprendendomi, per poi continuare <<Io sono Moloch. Uno dei Re degli inferi e questi sono i miei figli adottivi, sono stati venduti a me quando erano solo neonati>> disse indicando i ragazzi <<e tu.. sei stata venduta a me dai tuoi genitori...>> disse sorridente <<ho grandi progetti per te, ho intenzione di farti sposare il mio primogenito>>.

Venduta dai miei genitori? Re degli inferi? Primogenito? All'inizio non capii ma poi tutto fu chiaro: ricordai i miei genitori in preda ad una crisi economica, mi chiamarono ed uno strano simbolo era disegnato sul pavimento illuminato da varie candele. Aveva ragione, ero stata venduta.

Mi spiegò che presto sarebbe iniziato il processo per farmi diventare una demone a tutti gli effetti: avrei acquisito maggiore forza ed agilità, la vista sarebbe migliorata all'oscurità e sarei stata in grado di persuadere gli umani, cosa che comunque non mi piaceva affatto. Mi fu anche affidata una stanza e mi fu concesso di gironzolare a mio piacimento per tutta la casa ma mi era severamente proibito lasciarla.

Nei giorni seguenti passai da una leggera depressione alla rassegnazione totale. Sì è vero, la mia famiglia aveva preferito i soldi a me ma alla fine sin da piccola la mia relazione con loro era sempre stata ricca di litigi e burrascosa. Non avevo amici, oltre a qualche relazione durata non molto la mia vita era già uno schifo prima di tutto questo.

Così decisi di adeguarmi alla nuova vita: ogni giorno Morgue e Lust mi davano lezioni di portamento e buone maniere in cui ero davvero una schiappa, Morgue mi ripeteva ogni due secondi quanto avrei dovuto essergli grata per i suoi insegnamenti mentre Lust si divertiva sempre a mettermi in imbarazzo.

Il Mio Dolce PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora