Capitolo 61

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Mi ritrovai in una stanza completamente bianca, bianche erano le pareti, bianco il pavimento e bianca era la luce che penetrava l'unica finestra presente.

In tutto quel bianco, c'era un'unica nota disturbante, oltre me, ovviamente... Semeyaza... Semeyaza ricoperto di sangue incatenato ad una delle pareti. Trattenni il respiro per un attimo, la puzza era nauseante e per poco non diedi di stomaco in quello stesso istante... Era in punizione per aver fallito la sua missione?

<<Che ci fai tu qui?>> il demone/angelo sputò sangue nel pronunciare quelle parole, mentre il corpo intero venne investito da violenta spasmi.

<<Voglio dargli ciò che vuole, in cambio di un favore... Ho bisogno che tu mi dica come trovarlo>> dissi avvicinandomi.

<<Dargli ciò che vuole...>> un occhio di Semeyaza si posò su di me, fissandomi per quelli che mi sembrarono un'infinità di minuti.

<<La figlia di Lucifero>> commentò, aveva già capito tutto, come mi aspettavo.

<<Una volta avuto te, non avrà più nemmeno bisogno di me... Ottenuto il pieno controllo sulla tua mente, sul tuo cuore, ti potrà usare senza limiti... Non avrà più bisogno di me.. Forse con te riuscirebbe anche a riportare il figlio dell'aurora in cielo>> Semeyaza scoppiò in una risata isterica, tossendo di tanto in tanto per il dolore che gli era stato inflitto.

<<Tu sai il suo nome, per andare da lui, ti basterà pronunciarlo>> finalmente ebbi la riposta che tanto desideravo, così chiusi gli occhi, e mi concentrai su quella parola che tanto avevo negato di conoscere <<Yhwh>> dissi, e il mio desiderio si avverò.

<<Complimenti>> venni accolta in un'altra stanza completamente bianca, ma non perché tutto fosse di quel colore, ma perché ero di fronte ad una luce così forte che sentii i miei occhi bruciare, come accecarsi dinanzi all'essere che mi era di fronte.

D'istinto mi inchinai, piegando la testa e cercando di farmi ombra con le braccia.

<<Ho una richiesta>>  dissi, la mia voce era ovattata, come se la sua presenza in qualche modo riuscisse persino a coprire il suono.

<<So già cosa vuoi offrirmi... Era quello che volevo evitare, la conseguenza a cui saresti andata incontro. Donarmi la tua vita, in canbio di quella della figlia di Michele. Capisci cosa significa? Saresti il mio braccio destro, i miei occhi, le mie labbra, la mia mente; la tua esistenza avrebbe fine>> la voce era calma, tranquilla, faceva sembrare meno spaventosa la scelta a cui avevo deciso di andare incontro.

<<Io ho già scelto>> deglutii, pensando bene a tutto ciò che avevo passato fino ad allora.

Sì, la mia vita era stata piena di alti e bassi da sempre, avevo combattuto tanto per difendere i miei diritti, i miei ideali, per ottenere un posto da poter definire casa, per rimanere accanto al demone che amavo... Ma proprio per quel motivo la mia scelta era giusta, non avrei potuto continuare a vivere in pace con la coscienza sporca, con la consapevoli che una serie di mie scelte, di miei errori, aveva portato alla morte di una demone come me, che stava lottando per trovare se stessa e che non aveva potuto completare il suo viaggio.

<<Porgimi la mano...>> la voce era sempre più invitante, un calore piacevole iniziò ad espandersi in tutto il mio corpo... Stava per succedere, stavo per morire.

La morte. Cos'era davvero la morte per chi era destinato all'eternità? Forse era un dono, ed andava visto così. Non dovevo pensare a tutto ciò che avrei abbandonato, ma tutto ciò che avrei salvato con la mia scelta.

<<Ho sempre saputo che fossi stupida, ma non smetti mai di stupirmi, e sottolineo MAI>> all'improvviso in quel luogo non eravamo più solo io e Yhwh, ma c'era una terza figura... ma come era possibile? Chi altri sapeva il suo nome e era così potente da poterci raggiungere? Non potei riconoscere il tono della voce, proprio perché veniva ovattato dalla presenza di Dio.

Il Mio Dolce PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora