Capitolo 8

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In foto in ordine da in alto a sinistra: Harag, Harag, Aleira, Morgue, Aleira, Morgue ed infine Biska.

Passai le settimane seguenti seguendo la solita routine: lezioni con i ragazzi, collezione anime e segretamente lezioni con Vasariah ed il piccolo Sam, successivamente una birra in compagnia di Harag che continuava a piacermi sempre di più.

La routine venne però spezzata quando una sera nel sonno mi parve di udire una strana melodia, mi sembrò che qualcuno stesse suonando il piano così spinta dalla curiosità e meravigliata da quel magico bensì triste suono decisi di scoprire da dove provenisse.

Facendo attenzione a non fare troppo rumore percorsi il lungo corridorio che portava dalla mia stanza alla sala dove ogni giorni passavo del tempo con i sette fratelli, non ricordavo ci fosse un pianoforte in essa ma il suono sembrava provenire da lì.

La porta era socchiusa ed una lieve luce fuoriusciva dall'interno della sala, mi avvicinai di soppiatto spiando attraverso la sottile fessura, dovetti trattenere un urlo di stupore nel veder suonare Harag mentre Morgue li era in piedi accanto sorseggiando elegantemente del vino rosso.

Decisi di indietreggiare proprio quando lo sguardo di Morgue mi inchiodò, maledizione al mio vizio di origliare! Posò il bicchiere sul tavolino accanto a lui facendomi cenno di entrare rimanendo completamente tranquillo, ero morta, addio a tutti.

Entrai ed Harag non si accorse di me mentre Morgue accennò un lieve sorriso a cui risposi tentando di nascondere il mio nervosismo.

<<Abbiamo ospiti>> disse allora ed Harag si voltò verso di me smettendo di suonare <<ti abbiamo svegliata>> commentò senza distogliere lo sguardo <<no.. non era un fastidio, sei bravo>> risposi in preda a l'agitazione, in che diamine di situazione mi trovavo?

<<È la prima volta che lo senti suonare?>> chiese Morgue versando del vino in un bicchiere vuoto accanto al suo per poi offrirmelo <<sì>> risposi accettando il bicchiere bevendone un piccolo sorso e dovetti ammettere di aver sentito la sua mancanza.

<<Ognuno di noi suona uno strumento, Harag trova la calma con il piano>> spiegò mentre io non riuscivo a muovermi sentendo lo sguardo di entrambi fisso su di me.

<<Tu cosa suoni?>> chiesi cercando di calmarmi, Morgue sorrise e poi rispose <<il violino>> indicando lo strumento nella custodia bordeaux poco lontana da lui.

<<Potremmo suonare per te>> disse allora prendendo lo strumento tra le sue mani mentre Harag mi invitò a sedermi accanto a lui di fronte al pianoforte grigio come i suoi occhi, era stranamente silenzioso.

Iniziarono a suonare all'unisono dando vita ad una malinconica melodia capace di catturare il mio cuore, le dita di Harag scorrevano veloci ed esperte sui tasti del piano mentre i suoi occhi rimasero chiusi per tutto il tempo, Morgue era perfetto come sempre mentre suonava il violino tenendo i suoi occhi fissi sulle corde dello strumento.

<<Guarda me>> sentii sussurrare accanto a me da Harag i cui occhi ora erano fissi su di me malinconici come la melodia di cui entrambi erano artefici.

Bevvi un altro sorso di vino cercando di nascondere il rossore dietro il grande bicchiere, a quel gesto lui sorrise maliziosamente ed infine la melodia terminò bruscamente.

<<Quello è il mio bicchiere>> disse Harag ridacchiando come Morgue <<altro vino?>> propose quest'ultimo versandolo senza aspettare una mia risposta.

<<Da quando siete così amici voi due? >> chiesi stupita <<siamo fratelli, siamo sempre andati d'accordo>> spiegò Harag mentre Morgue gli porse un altro bicchiere pieno di vino <<non lo avrei mai detto>> risposi sincera ricevendo un'occhiataccia da entrambi.

Il Mio Dolce PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora