Capitolo 16

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Scusate il ritardo, questi giorni sto avendo un po' di problemi e scrivo nei momenti in cui mi sento "bene" perché se dovessi scrivere nei momenti "tristi" la storia prenderebbe una piega decisamente drastica, perdonatemi! Detto questo cercherò di aggiornare un giorno questa storia, e l'altro Hollowbridge. Ciò vuol dire un capitolo a giorni alterni! Se tutto va bene! Inoltre vorrei invitarvi a leggere la storia "Love & Devil" di Mybook2000 che è una delle mie preferite in assoluto, per niente banale e scontata e poi sono follemente innamorata del generale che spero mi sposi un giorno, ahah! Chiedo perdono se ci saranno errori in questo capitolo, come già detto non sono giorni molto facili e la mia testa è un po' qui ed un po' altrove.

In foto:Harag

Vassago se ne andò poco dopo, ero ancora ferma sulla mia decisione di non assumere anime.

Quella notte riuscii a dormire solo dopo aver riletto le prime pagine del libro un'altra volta, cercando di memorizzare quelle informazioni.

La mattina seguente indossai un maglioncino nero e dei jeans, cappotto ed uscii per le strade di Oslo, i miei capelli scuri erano l'opposto di tutte le chiome bionde che vidi, per fortuna i miei occhi azzurri mi salvarono dal sentirmi un completo alieno.

Camminavo senza una meta precisa, osservavo i volti che mi passavano accanto con tristezza, erano del tutto inconsapevoli di ciò che li aspettava prima o poi. Venni attratta da una ragazza in particolare, aveva i capelli biondi con le punte colorate di rosso ed un piccola trecciolina accanto all'orecchio, aveva un piercing sul naso ed un estensore al lobo dell'orecchio destro ed era vestita completamente di nero, giacca di pelle, jeans nero ed anfibi mentre sulle spalle portava una chitarra.

Il suo sguardo sembrava fiero e deciso così come la sua camminata, ed emanava un odore di gelsomino delizioso, senza accorgermene iniziai a seguirla fin quando non svolto in un vicolo dove altri tre ragazzi la aspettavano per poi entrare in un piccolo studio.

Loro non potevano vedermi, così in un angolo mi misi ad osservarli e soprattutto a sentirli suonare, avevano un sound rock che mi piacque, anche se i miei occhi erano fissi su di lei, la ragazza bionda che cantava e suonava con grande grinta. I suoi occhi sembravano comunicare la sua voglia di spaccare, la sua voglia di ribellione, di essere ascoltata dalla gente... Quella determinazione quasi sembrava invitarmi, avanzai lentamente verso di lei, il suo odore si faceva sempre più forte.

Cosa stavo facendo? Perché mi sentivo così? Un forte bruciore investì la mia gola quando fui solo a qualche passo da lei, ed allora capii che era la sua anima ad invitarmi, ero affammata di essa. Spaventata da quella scoperta scappai immediatamente da lì, tornando nella folla, correndo lontano senza un metà fin quando qualcuno non bloccò la mia corsa ponendosi di fronte a me.

<<Dove vai correndo come una matta?>> lo sguardo severo di Morgue era su di me mentre io cercavo di recuperare il fiato dovuto alla corsa.

<<Cosa ci fai tu qui?>> chiesi piegata in due, ma che razza di demone ero se mi lasciavo abbattere da qualche metro di corsa?

<<Harag non ti informato del nostro accordo? Verremo a trovarti a turni, così da non insospettire Moloch>> rispose osservandomi con estrema tranquillità.

<<Non pensavo tu volessi aiutarmi>> dissi riprendendo a camminare seguita da lui, che era vestito in modo estremamente elegante come al solito.

<<Perché?>> chiese quasi stupito, ma davvero?

<<Perché tu sei Morgue, come puoi abbassarti ad aiutare una come me?>> e subito si aprì in un grande sorriso.

Il Mio Dolce PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora