Capitolo 35

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<<Sei pronta?>>
<<Me lo hai chiesto mille volte... sì!>> dissi sbuffando.

<<Andiamo allora>> afferrò il mio braccio ed in pochi secondi mi ritrovavo nella mia vecchia stanza negli inferi, niente era stato toccato e mi sembrò per un attimo che tutto fosse stato solo un sogno, che fossi ancora promessa a Morgue e che quella fosse la mia unica preoccupazione.

<<Comunichiamo il nostro arrivo al Re>> disse Harag e lo guardai confusa, che bisogno c'era di comunicare il nostro arrivo a Moloch?

<<Non fare domande e seguimi>> disse lui dirigendosi verso la sala dove spesso prendevo lezione con Morgue e Lust.

<<C'è una strana puzza qui giù>> dissi non appena fui nel corridoio, era un odore.... familiare.

<<Ha fatto tutto lui, io non c'entro niente>> disse Harag aprendo la porta della sala, dove una chioma bionda mi aspettava, per un momento mi sembrò di essere tornata indietro nel tempo:
La campanella era suonata e correvo impaziente verso il cancello della scuola, dove lui mi aspettava.

Corsi tra le sue braccia, spronfondai il mio viso nel suo collo e piansi, piansi di gioia.

<<Caliel...>> sussurrai mentre mio fratello mi accarezzava i capelli e mi riempiva di baci, non mi chiesi cosa ci facesse lì e perché... ero troppo felice per pensarci.

<<Come stai?>> mi chiese asciugando le mie lacrime, tornai con i piedi per terra e solo allora mi accorsi che eravamo osservati da un po' di demoni.

<<Ora bene>> risposi sorridendo, guardai il modo in cui era vestito e rimasi sorpresa. Indossava un cappotto nero e lungo, sulle spalline c'erano due placche d'oro, i bottoni erano del medesimo materiale e le rifiniture erano dello stesso colore oro. Il cappotto era aperto quindi potevo vedere una camicia nera infilata in un pantalone nero. Ai piedi aveva degli anfibi.

<<Li hai rubati dall'armadio di Moloch?>> chiesi inarcando un sopracciglio ed uno strano silenzio piombò nella sala.

<<Moloch è morto>> disse poi Harag dietro di me, spazientito dalla situazione.

<<È morto?>> chiesi sorpresa, felicemente sorpresa!

<<L'ho ucciso io. Sono il nuovo Re>> disse poi Caliel e non ci fu più alcun dubbio: stavo sognando.

Non parlai, mi guardai intorno alla ricerca di una conferma alla mia teoria, qualche cosa stramba o oggetto fuori posto ma non trovai niente.

<<State scherzando?>> chiesi allora e sentii una mano sfiorarmi il collo, subito mi rilassai e capii che si trattava di Lust.

<<Non lo è>> sussurrò al mio orecchio, quella sensazione doveva essere reale!

<<Non ci credo!>> dissi sorridente, sembrava quasi che tutti i miei problemi fossero stati risolti... quasi.

<<Non ci resta che uccidere Vassago>> dissi sorridente osservando Harag che ridacchiò, ma subito sentii delle lamentele alla mia sinistra.

<<È l'unico in grado di aiutarti ora, non ci guadagneresti nulla...>> Kasal era stesa su un divanetto e parlava mentre fissava il soffitto, nonostante si stesse riferendo a me.

<<Non credo>> risposi, si stava solo divertendo a giocare con noi.

<<Io stessa ero dubbiosa su di lui, ma so che non mente>> disse poi con decisione abbassando il suo sguardo su di me.

Il Mio Dolce PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora