Capitolo 43

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Aleira POV

<<Siamo soli in casa>> dissi quando ebbi finito di sbirciare nella camera di Ilara, non c'era traccia di nessuno... solo qualche domestico.

<<Meglio così, un po' di pace per i miei nervi>> disse Harag che a volta mi pareva la signora Bennett di orgoglio e pregiudizio.

<<Cosa facciamo con Vasariah?>> dovevo volermi proprio male per porre una domanda del genere.

<<L'unico motivo per cui l'abbiamo portata con noi è stato per usarla come esca, sarà stata incatenata da qualche parte nel tempio>> disse Harag inarcando un sopracciglio, era questo che avevano in mente lui e Vassago dall'inizio?! Beh tanto meglio, no?

<<Peccato>> dissi ironicamente, non mi dispiaceva affatto!

<<Beh cosa facciamo ora?>> chiesi nervosa, ero stranamente a disagio.

<<Sei sola in una casa con un demone... cosa pensi stia per succedere?>> chiese sorridente, un sorriso malvagio gli apparse in volto.... stranamente però non provai paura ma felicità.

<<Non lo so>> risposi mordendomi un labbro, lui avanzò verso di me ed io indietreggiai.

<<Cosa fai? Vuoi scappare?>> chiese sorridente.

<<Me lo lasceresti fare?>> chiesi allora indietreggiando di più.

<<No>> rispose e nello stesso momento si materializzò alle mie spalle, mordendomi il collo.

<<Se fossi rimasta nel corpo di quel frate non mi avresti più toccata>> commentai ridendo, lui si irrigidì e mise su un'espressione disgustata.

<<Non farmi immaginare certe cose!>> disse poi sbuffando.

<<È la verità!>> dissi e lui sembrò persino pensarci per un attimo.

<<Non avrei permesso che succedesse comunque, sono affezionato alla tua faccia da schiaffi>> disse poi prendendomi con la forza e poggiandomi sulla sua schiena.

<<Come osi! Mettimi giù!>> dissi però poco seria, sì desideravo che mi mettesse giù ma su di un letto.

<<Sei più convincente di Morgue quando dice di essere il migliore>> commentò Harag, doveva proprio nominare Morgue fra tutti? Quella testa di rapa.

<<Non parlare così di tuo fratello>> dissi scherzando.

<<A proposito di fratelli, non sei preoccupata per il tuo?>> quelle parole mi colpirono dritto al cuore, certo che lo ero!

<<Mi fido di lui, so che tornerà>> dissi, eravamo giunti nella sua camera e mi aveva messo giù, poggiandomi sul suo letto.

<<Non piangere>> disse spaventato quando vide i miei occhi lucidi, era stato lui a ricordarmi che Caliel stesse combattendo in quel momento!

<<Se vuoi possiamo andare da lui ed aiutarlo>> disse poi, Harag non era molto a suo agio con le lacrime perché guardò altrove mentre parlò.

<<No, lo conosco... non lo vorrebbe. Mi fido di lui, ce la farà>> dissi passando il dorso della mia mano sulla guancia dove una lacrima solitaria si era fermata.

Harag non rispose, tornò a guardarmi e mi sorrise. Le nostre labbra si incontrarono poco dopo, adoravo il suo modo di consolarmi.

Aamon POV

Il Mio Dolce PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora