Capitolo 44

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Vassago POV

Quando pensi di essere un passo dinanzi a tutti e con un piano infallibile tra le mani... ecco che lui si diverte a farti cambiare idea.

Vecchio burlone, rugoso e pazzo... vorrei proprio diventare come te un giorno.

Il paradiso è un posto davvero allegro, tant'è che come quel giorno spuntai nel prato dove alcune angiolette stavano conversando, venni accolto da urla e preghiere... non come gli inferi.

Nonostante sentii la pelle iniziare a brucciacchiarmi continuai per la mia strada, dove si trovava la mia papera preferita?

<<Come al solito le tue visioni sono sempre puntuali>> Semeyaza poggiò la sua mano sulla mia spalla, i suoi occhi azzurri che non invidiavo affatto mi osservavano divertiti.

<<Ovvio>> risposi inarcando un angolo delle mie labbra verso l'alto, accompagnai quel gesto da un'alzata di spalle.

<<Spero solo di non essere in ritardo>> dissi e il suo volto si illuminò ancora di più... non era più lui.

<<La scommessa, sarò io a dare inizio ad una guerra>> disse poi, allegramente.

<<No, non te lo permetterò>> risposi diventando serio, con lui non avevo voglia di scherzare.

<<Cosa vorresti fare? Qual'è la tua prossima mossa dunque?>> chiese inarcando un sopracciglio, era chiaramente divertito da quella situazione.

<<La rapirò>> dissi battendo le mani.

<<Non può lasciare il paradiso, lo sai>> disse lui incrociando le braccia attorno al petto in modo severo.

<<Non di sua spontanea volontà>> risposi io e lui mi guardò sorpreso per un attimo, prima che potesse ribaltare nuovamente la situazione mi dileguai, apparendo dinanzi alla stanza di Nithaiah. Dovevo essere veloce, non avevo molto tempo... Le sue parole erano legge e dovevo evitare che mi parlasse fino a missione compiuta.

<<Nithaiah>> dissi bussando violentemente alla porta, sperai non si trovasse altrove oppure eravamo spacciati.

La fortuna era dalla mia parte perché in pochi istanti vidi i suoi occhi azzurri comparire da dietro la porta.

<<Vassago!>> esclamò sorpresa, dietro di lei vidi Semeyaza comparire e senza perdere tempo la afferrai, portandola negli inferi con me.

Il mio soggiorno era rimasto intatto al modo in cui lo avevo lasciato, la chitarra era per terra e non c'era più alcuna traccia di Kasal...

<<Cosa hai fatto?! Mi ucciderà!>> esclamò Nithaiah furiosa, ahh zitta, zitta! Come se non ci avessi già pensato.

<<Non può venire qui senza il mio permesso, nessuno può! Ci sono dei sigilli sulle mura di questa casa che nemmeno LUI con il suo tramite può infrangere! Ora però abbiamo un altro problema... Farti sopravvivere qui giù fino alla fine della guerra>> dissi cercando di pensare ad una soluzione, tutte le mie visioni avrebbero subito dei cambiamenti... Il futuro sarebbe cambiato e non sapevo bene se drasticamente o meno.

Sentii bussare alla mia porta d'ingresso, non era Kasal perché lei non era inclusa nel mio sigillo... Guardai Nithaiah che era del tutto terrorizzata. Non era il momento ma quasi non le risi in faccia, non c'era da avere paura con me... Beh forse solo un po'... Lasciamo stare.

Andai ad aprire, certo non vi era la mia bella Kasal ma un pugno ad attendermi ma nei fui comunque felice.

<<Lucifero! Cercavo proprio te! Parli del diavolo e spuntano le corna...>> dissi beccandomi un altro pugno sullo stomaco, colpo basso, proprio mentre parlavo! Non c'è più religione.

Il Mio Dolce PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora