Capitolo 39

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Kasal POV

Soddisfatto il desiderio di Astaroth, ritornai da Vassago che conversava con Halphas. Stavamo dando loro la ricompensa per aver rapito la Regina, in cambio io avevo cenato con Astaroth e Vassago aveva predetto il futuro di Halphas.

<<Io ho fatto il mio dovere>> annunciai quando Vassago incontrò il mio sguardo, volevo andare via immediatamente.

<<Anche io!>> esclamò questo rimuovendo uno dei suoi guanti di pelle per stringere la mano di Halphas. <<Non mi hai ancora detto chi ti ha ridotto così>> disse Astaroth nuovamente, dando una pacca alla schiena di Vassago.

<<Un vecchio amico, non c'è nulla di cui preoccuparsi>> rispose felice e allegro come al solito, salutando i due e prendendomi per mano.

Quel contatto era strano, Vassago non mi sfiorava mai e quando lo faceva era perchè voleva mostrarmi qualcosa che mi avrebbe fatto infuriare andando via.

<<Non siamo a casa>> dissi quando vidi una pianura immensa dinanzi a noi, niente umani nè animali nonostante fosse ricca di vegetazione. <<Se riuscirò nel mio intento, qui sorgerà il nuovo Regno>> spiegò stringendo la mia mano ancora più forte, sebbene ebbi voluto andare via e mostrare disinteresse, non potei che spingerlo a parlare di più.

<<Prima di raggiungere questo obiettivo però, una guerra è necessaria>> disse diventando serio, serrando la mascella. Il Vassago che quasi nessuno conosceva.

<<Tu cosa ne guadagni?>> chiesi.

<<E' il futuro che più mi piace>> rispose sospirando.

<<Cos'altro hai visto?>> chiesi, le domande sulle visioni lo irritavano parecchio e dovevo capire quando era arrivato il momento di darci un taglio.

<<I tuoi capelli... sporchi di sangue. I tuoi occhi privi di vita. Morte per tutti noi: l'Apocalisse>> rispose severo ed io sussultai, non stava scherzando.

<<Aleira farà la scelta giusta>> dissi deglutendo, non ero ancora pronta a morire e a dire addio a Vassago, Harag e persino Morgue.

<<Domani lo scopriremo>> disse tirando fuori dal suo taschino un orologio da tasca che da anni segnava sempre la stessa ora, ogni volta però Vassago rimaneva sorpreso.

<<Semeyaza...>> sussurrò poi, dimenticando che io fossi lì accanto a lui.

Avevo già sentito quel nome, tutti in paradiso lo conoscevamo.

L'unico angelo ad aver conosciuto il vero nome di Dio. Un angelo caduto, leader di un gruppo di angeli che scelsero di cadere per giacere con comuni umane, procreando ed insegnando l'oro alcune arti perverse come quelle che portarono alla creazioni di armi per la guerra. Era stato definito il capo dei ''Vigilanti'' e lui ed i suoi seguaci erano stati condannati a marcire all'inferno per i loro peccati.

Alcuni dicevano che era tornato, che era stato assolto da ogni suo peccato mentre altri tremavano al solo udire il suo nome. Il fatto che Vassago lo avesse appena nominato mi portò a credere alla prima teoria, comunque decisi di non fare domande.

Aleira POV

Mi svegliai presto perchè quella cornacchia di Vasariah urlava a tutti i venti che Lucifero era arrivato, avevo dormito da sola nella mia camera per evitare problemi con Harag e mio padre ma se avessi saputo che avrei faticato così tanto a prendere sonno me ne sarei infischiata del vecchio cornuto, in tutti i sensi.

<<Aleira, nostro padre è qui>> Caliel bussò alla porta, riluttante mi alzai dal letto andando ad aprire, ero ancora in pigiama.

<<Dammi mezz'ora>> dissi incontrando gli occhi blu di mio fratello che annuì, allontanandosi dopo aver stampato un bacio sulla mia fronte.

Il Mio Dolce PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora