Capitolo 9

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Harag POV

Ero su tutte le furie con me stesso, ma cosa mi era saltato in mente? Baciare Aleira, a passare i guai in caso qualcuno lo scopra sarebbe proprio lei.

Il suo sguardo innocente, la sua gelosia.. Mi avevano attiratto nella sua dolce trappola. Ero nei dormitori del personale di servizio alla ricerca di Biska, per assicurarmi che non combini altri guai.

La sua stanza era la più grande di tutte ed era ricca di ogni bene sotto esplicita richiesta di Morgue, il mio amato fratello.

<<Biska>> dissi bussando alla porta pesantemente, dovevo cercare di controllare la mia rabbia ma non era sempre semplice. La riccia demone aprì la porta con un sorriso beffardo stampato in volto mentre con un cenno mi invitò ad entrare.

<<Mi aspettavo una tua visita>> quella voce era davvero insopportabile, per niente angelica. <<Sai perché sono qui allora>> dissi rivolgendole uno sguardo minaccioso, mi riusciva sempre bene <<non dirò a nessuno dei suoi sentimenti per te... Volevo solo assicurarmi che non provasse nulla per Morgue>> lentamente mi venne incontro <<non ti dovrebbe importare, presto sarà lei la sua sposa>> le ringhiai contro, quelle parole sembravano dirette più a me che a lei.

<<Credi che Morgue smetterà davvero di vedermi? Povero illuso, non lo farà. Fin quando Moloch ne è allo scuro allora andrà bene così>> povero illuso io? <<Biska>> pronunciai il suo nome lentamente, lasciai parte della mia ira fuoriuscire così da mostrarle la mia ombra <<avvicinati di nuovo a lei e sarà l'ultima cosa che farai in vita tua>> il suo sguardo ricco di terrore mi fece capire che il messaggio era arrivato dritto e chiaro quindi tolsi immediatamente il disturbo.

Aleira POV

La mattina seguente mi vestii di tutta fretta indossando una semplice maglietta ed un paio di jeans impaziente di incontrare Harag nella grande sala, non avevo fatto altro che pensare a quel bacio.

Non appena uscii dalla mia stanza però venni attratta da una scia di calzini sul pavimento che si dirigeva verso l'ala della casa in cui erano disposte le stanze dei 7 fratelli. Riconobbi i miei calzini e li raccolsi seguendo il percorso che avevano tracciato fin quando giunsi di fronte ad una porta chiusa con sopra inciso "Lakota - Non disturbare" sospirai, perché aveva rubato persino i miei calzini?

Avrei potuto bussare e chiedere la mia roba indietro ma non avevo per niente voglia di discutere con il demone per cui decisi di tornare indietro quando la porta alle mie spalle venne aperta.

<<I miei calzini!>> urlò furioso quest'ultimo indicando i calzini che stringevo tra le mie mani <<sono i miei!>> risposi urlando a mia volta <<e non ti intrufolare mai più nella mia stanza>> continuai puntandogli l'indice contro <<sono i miei! Qui tutto è mio, anche tu!>> i suoi occhi furiosi mi invitarono ad indietreggiare <<ecco, puoi averli>> dissi allora notando la sua ombra diventare grande e minacciosa <<troppo tardi, ora voglio te>> rispose avanzando, accidenti ero di nuovo nei guai.

Indietreggiando caddi sui miei passi facendo volare i calzini ovunque mentre strisciando continuai ad indietreggiare fin quando non andai a sbattere contro due gambe paffute, Hals mi era dietro sorridente <<Hals, aiutami!>> dissi indicando Lakota che stava perdendo il controllo <<cioccolatino?>> rispose invece quest'ultimo offrendomi uno dei cioccolatini che stava sgranocchiando.

Lakota e Hals erano decisamente i due più fuori di testa di tutti, ero nei guai. <<Harag!>> urlai allora ma stranamente il demone non comparve, perfetto. <<Povera Aleira, nessuno è qui per aiutarti>> disse Lakota ormai a poco da me, le sue mani ossute mi afferrarono forti le caviglie ed iniziò a trascinarmi nella sua stanza <<No! Hals, aiutami!>> urlai al demone che ci seguiva divertito <<Lakota, lasciane un po' per me>> disse allora.

Il Mio Dolce PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora