Capitolo 30

8.1K 407 54
                                    

Nithaiah POV

<<Dove vai?>> Michele mi chiese per l'ennesima volta mentre mi preparavo per uscire dalla mia stanza, i capelli li avevo lasciati liberi ed indossavo un semplice abito blu.

<<Haiaiel mi aspetta>> mentii abbassando la maniglia della porta.

<<Anche oggi hai una seduta con lui?>> chiese inarcando un sopracciglio, mi finsi sicura di me annunendo.

<<Buona giornata>> disse incerto, accennai un inchino lasciando la stanza, una volta nel corridoio del palazzo reale corsi verso l'uscita secondaria, facendo attenzione a non essere vista.

Presi la via più veloce per la zona dove gli angeli comuni vivevano, sporcai le mie scarpe di terra e saperebbe stato difficile spiegarne il motivo, ma non ci feci caso.

Arrivai sotto un mandorlo in fiore, i petali decoravano delicatamente l'area circostante e seduto tra di essi, con quale petalo tra i biondi capelli lo vidi: mio figlio!

<<Caliel!>> dissi correndo in suo incontro, i suoi occhi azzurri si posarono su di me sorpresi, accogliendomi tra le sue braccia forti proprio come quelle di suo padre!

<<Madre?>> chiese incerto spostando una ciocca di capelli dal mio volto, era così alto che dovetti mettermi in punta di piedi per poter baciare affettuosamente la sua guancia, sentii una calda lacrima sfiorarmi la guancia.

<<Sono felice di sapere che il messaggio ti sia arrivato>> dissi, ero riuscita a scoprire dove alloggiasse ed ero riuscita a fargli recapitare una mia lettera, se ci avessero scoperti sarebbe stata la nostra fine, mi era stato proibito parlargli prima della fine della sua seconda prova! Era già una tortura non poter raggiungere Aleira, non potei resistere al contattare Caliel.

<<È pericoloso parlare qui, potrebbe scoprirci>> disse preoccupato guardandosi attorno.

<<Lui sa già che siamo qui, ne sono sicura e se non è ancora accaduto nulla, vuol dire che stiamo facendo il suo gioco>> risposi invitandolo a sedersi, avevo provato in passato a lasciare il Paradiso ma non mi era mai stato permesso, guardie e Michele mi hanno controllata per anni, sono stata persino affidata ad Haiaiel, l'angelo incaricato di parlare con chi ha dubbi cercando di estinguerli, ascolta ed è molto paziente... soprattutto con la mia boccaccia.

<<Quello che hai scritto nella lettera, insomma, è vero?>> chiese nascondendo un velo di tristezza.

<<Sì, tu sei figlio mio e di Lucifero>> risposi immediatamente, solo nominare il suo nome mi faceva soffrire, mi mancava.

<<Capisco>> sussurrò, nella lettera avevo cercato di scrivere quante più informazioni possibili, la verità sulla sua esistenza e le prove alle quali lui e sua sorella sono stati sottoposti.

<<Io voglio mia sorella accanto a me>> disse con decisione, nei suoi occhi brillava una strana luce.

<<Ed io voglio lo stesso! Ma non posso lasciare questo posto nè lei può raggiungerci...>> spiegai tristemente.

<<Hai novità su di lei?>> chiese ed io annuii, di tanto in tanto Vassago mi faceva visita. Vassago era l'unico demone che poteva aver accesso al Paradiso come Gabriele era l'unico angelo a poter avere accesso agli inferi.

<<Sta cercando di scoprire la verità, ma non può raggiungere gli inferi facilmente come Lucifero non può lasciarli>> spiegai osservandomi attorno.

<<Ma perché ci ha lasciati vivere? Perché tutto questo mistero? Sono sicuro che ci sia dell'altro sotto>> mio figlio era un tipo sveglio, i suoi dubbi riflettevano i miei.

Il Mio Dolce PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora