Capitolo 57

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Aleira POV

Pensai che il ricordo si fosse interrotto per via di qualche azione di Semeyaza, invece vidi solo una luce bianca, un piacevole calore avvolgeva il mio corpo e sentivo un dolce canto angelico di sottofondo... tutto ciò avrebbe dovuto rilassarmi, invece mi innervosii solo di più.

<<Non puoi venire a conoscenza del mio vero nome>> disse una voce profonda, sembrava essere nella mia mente.

<<Perché no? Perché Semeyaza sì? Qual è il tuo scopo? Perché mi hai rapita? Sei una donna? Perché solo una donna con il ciclo potrebbe essere spietata quanto te!>> urlai alla voce invisibile dell'essere più sadico mai esistito.

<<Calma>>.

<<Come posso essere calma in un momento come questo?>>

<<Devi o non ti dirò il motivo per cui sei qui>>. Mi ammutolisco all'istante, osservando un punto indefinito sopra di me.

<<Brava, così va meglio. Aleira, devi sapere che non ho mai voluto permetterti di creare un nuovo mondo, ma dato le circostanze son costretto ad ascoltare la tua richiesta>>. Circostanze? Che sarà successo sulla Terra?

<<Se dovessimo continuare, l'Apocalisse sarà inevitabile, Michele vuol liberare Lucifero e non è ancora il momento>> Michele vuole liberare papà? Può farlo? Beh non nego che liberarlo vorrebbe dire condurci tutti alla morte.

<<Anche a me fa comodo non averlo fra i piedi>> rispondo al mio nuovo migliore amico.

<<Quando riaprirai gli occhi la pace sarà tornata, e il tuo desiderio sarà stato esaudito, ma non ti potrai lamentare delle conseguenze che ciò comporterà né tanto meno potrai tornare indietro>>.

Prima che possa rispondere o aggiungere altro, sento i miei occhi chiudersi e una strana ombra abbattersi su di me.

Feci un sogno lungo, prima di risvegliarmi nel nuovo mondo.

Ero in un parco piccolo, c'erano dei bambini che giocavano tranquilli e i genitori li osservavano da lontano. Un uomo era in disparte, guardava tutti i ragazzini giocare e sorrideva con aria dolce, come se stesse osservando una delle scene più belle della sua vita. Un bambino si avvicina a lui, credo sia suo figlio, gli afferra un lembo della maglia e cerca di attirare l'attenzione del padre su di se, ma questo gli rivolge solo un breve sguardo dolce. Sento crescere un po' di invidia in quel bambino, invidia verso tutti i bambini che riescono ad attirare così tanto l'attenzione di suo padre. Il bambino corre via, scappa, piange e non appena la tristezza va via, prova una profonda rabbia. Rabbia verso il padre, verso i bambini e tutto il mondo. Decide di diventare più forte, più bello, più bravo di loro e con il tempo lo diventa davvero, soprattutto lo crede, è fiero di se. Soddisfatto così tanto da ciò che era diventato, smette anche di cercare l'attenzione del padre che ora invece si mostra preoccupato. Il bambino ormai adulto passa le sue giornate a non far nulla, cede all'ozio, ormai ha tutto e si circonda dal lusso: buon cibo, belle donne e tutto che possa desiderare.

Da lontano il padre lo osserva, e si chiede dove ha sbagliato, si chiede cosa possa fare per recuperare il legame ormai perso.

In un primo momento, pensai che il sogno riguardasse mio padre ed Il Signore, ma ripensandoci non era così. Il Signore aveva in mente quel piano per Lucifero, voleva la sua ribellione, aveva bisogno del male per contrastare al bene, altrimenti non avrebbe permesso nulla di tutto ciò che è successo. Ma, nel caso del mio Regno, lui non concordava, ma è stato costretto a renderlo possibile. Perché? Perché non era destinato a esistere?

<<Pss... Aleira>> una voce mi svegliò, vidi due occhi azzurri osservarmi, due labbra rosee si inarcarono all'insù non appena aprii gli occhi e mi strinse in un forte abbraccio.

Il Mio Dolce PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora