Capitolo 45

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In foto: Morgue, Emma, Harag e Vasariah.

Aleira POV

Seduta accanto ad Harag fuori dalla casa di Vassago vedevo i demoni passeggiare tranquillamente... Harag batteva il piede a ritmo nervosamente per terra, Vassago ci aveva chiesto da fare da guardia.

Emma e Morgue erano partiti per recuperare chissà quale oggetto, mentre mio padre era ancora dentro con Vassago e mia madre... Avrei tanto voluto vederla ma non potevo entrare in casa di Vassago senza il suo permesso.

<<Cosa hanno tutti da guardare?>> disse Harag sbuffando, aveva una mano tra i capelli ed i gomiti poggiati sulle sue ginocchia. Eravamo entrambi con la schiena contro il muro della facciata principale, dinanzi a noi vi era la strada di breccia che discendeva verso il fondo degli inferi.

<<Forse si chiedono perché li guardi in quel modo>> risposi nervosamente.

<<In quale modo li guardo?>> chiese voltandosi verso di me.

<<Con sguardo assassino>> risposi e lui serrò la mascella, ora rivolgeva anche a me quello sguardo! Ero già nervosa di mio, i suoi nervi influenzavano i miei!

<<Potrei anche andare via di qui e lasciarti sola>> disse serio, lo guardai con aria di sfida.

<<Fallo!>> risposi e lui sorrise.

<<Bene, buona fortuna>> disse alzandosi ed iniziando a camminare verso casa.

Lo stava facendo davvero! Alzai il mio sedere da terra ma il senso di responsabilità mi spinse a rimanere... Accidenti a lui!

<<Harag!>> urlai ma lui si voltò, mi fece la linguaccia e tornò a camminare via da me. Perfetto.

Assunsi lo stesso sguardo assassino di Harag mentre mi ritrovavo sola ad aspettare, avrei preferito cercare quel benedetto oggetto invece di stare lì! Dovevano essere passati pochi minuti ma a me sembravano ore... Lì dentro c'era mia madre!

<<Oh, insomma!>> urlai bussando alla porta di Vassago, li sentivo parlare ma non riuscii a captare le esatte parole.

<<Guarda guarda chi si rivede!>> una mosca mi volò accanto, mi voltai e mi ritrovai di fronte alle larve/occhi di Belzebù.

<<Cosa ci fai tu qui?>> chiesi istintivamente, senza controllare la mia rabbia.

<<Quanto siamo scontrosi! Sei proprio una piccola Lucifera! Ahah>> ci mancava l'umorismo alla Vassago per farmi innervosire ancora di più.

<<C'è un grande subbuglio ai piani alti, pare che si tratti dell'arrivo di un angelo negli inferi. Lucifero è richiesto al palazzo reale>> spiego', gli feci cenno dunque di bussare alla porta.

<<Vassago, sono Belzebù>> disse questo bussando, sorrisi immaginando che non avrebbe mai ricevuto risposta ma con mia grande sorpresa così non fu... La porta gli venne aperta!

<<Non è giusto!>> dissi e Vassago mi fece l'occhiolino... Persino occhi di larva avrebbe visto mia madre prima di me!

<<Stupidi demoni>> borbottai, tornai a sedermi, sicura che nulla sarebbe accaduto. Chiusi gli occhi e mi sembrò di vedere qualcosa nell'oscurità, avevo imparato a riconoscere quella sensazione... una visione.

Ero al di fuori del luogo in cui avvenivano i balli tra angeli e demoni, dovevo avevo ballato con Harag sotto la neve. Al contrario di quella volta però sembrava essere primavera, fiori di tanti colori diversi rallegravano il paesaggio che costeggiava la strada a quei tempi non ancora asfaltata.

Il Mio Dolce PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora