«Spiegami se ti sembra normale,» disse Louis, allacciandosi i pantaloni dopo essere uscito dal bagno, «Aprire la porta di un cubicolo semza prima bussare!» concluse, abbassando la maglia sui jeans e scrutando Harry, che alzò gli occhi al cielo.
«Dimmi tu se ti sembra normale, non chiudere la porta a chiave dato che se l'hanno messa un motivo c'è!» ribattè prontamente, indicando la porta e la chiave posta all'interno della serratura.
Louis gonfiò le guance e arrossì, prima di, «Ho paura delle chiavi.» esordire, puntado lo sguardo a terra. Harry scoppiò a ridere tenendosi la pancia con una mano, prima di rialzarsi ed assumere un'espressione stralunata.
«Mi stai prendendo per il culo, vero? Cioè, a diciassette anni hai paura di una chiave?» lo schernì con un ghigno stampato sulle labbra, per pentirsi subito dopo delle sue parole. Aveva deciso di scusarsi ed i quel momento stava solo peggiorando le cose.
«Sì, ti crea problemi? Non mi fotte nulla di ciò che pensi. Ho paura di restare chiuso in bagno dopo la mia ultima esperienza con una stanza chiusa a chiave, non penso siano cazzi tuoi, comunque.» rispose duramente Louis, stringendo i pugni e dandogli una spallata di proposito, per poi dirigersi verso la porta.
Harry si sentì per l'ennesima volta un coglione, e prima che la sua voce interiore (alias Niall James Horan) lo rimproverasse, afferrò Louis per il polso riportando davanti a sè senza lasciare la presa.
«Scusa.» disse velocemente, tirado un sospiro di sollievo subito dopo. Non era abituato a chidere perdono alle persone, solitamente faceva ciò che voleva dato che non gli importava nulla di ciò che pensava la gente di lui, ma Louis era...Louis.
«Per cosa, esattamente?» chiese Louis ancora scocciato per il fatto di poco prima, dando un'occhiata distratta alla mano di Harry che dal suo polso scendeva verso la sua mano, stringendola e incastrando le loro dita.
«Per tutto. Per averti insultato su twitter, per averti parlato male al meeting davanti a tante persone e per ciò che è successo fino ad ora. So di essere uno schifo di persona, e mi dispiace davvero. Avevo già intenzione di chiederti scusa, comunque, in un modo o nell'altro.»
Louis spalancò la bocca stupito, non sapendo cosa dire, per poi sorridere e annuire, «Beh, poco fa neanche io sono stato un angelo. Solo che avere tutte quelle ragazzine e ragazzini urlanti che ci guardavano aspettando che ci baciassimo non era proprio una cosa rassicurante. In più organizzare un meeting richiede un lavoro enorme e non ho dormito molto dall'ansia stanotte.»
«Immagino. Incontrare i tuoi fans deve essere bello ma allo stesso tempo molt-»
«Harry, l'ansia riguardava te, non loro. Ormai mi sono abituato a questo ritmo, ma tu...insomma. Forse ci speravo, ecco tutto.» confessò Louis preparandosi mentalmente alla sfuriata di Harry, che aggrottò le solpracciglia.
«Speravi in cosa?»
«Diciamo che i fans non erano gli unici a sperare in un -uhm, ecco, non importa, davvero.»
Harry ridacchiò, «Ti piacerebbe baciarmi, Tomlinson?»
Louis contò le macchie sul pavimento per poi annuire titubante.
«Louis, mi dispiace, ma io sono e-etero.» balbettò il riccio preso dal panico appena gli occhi dell'altro incontrarono i suoi.
«È meglio che vada ora. Ciao, Harry.»
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Web 》L.S.
FanfictionNiall Horan è un fanatico del web: Facebook, Snapchat, Instagram, Tumblr, qualsiasi social network possibile ed immaginabile è installato nel suo telefono. Ma il social su cui passa la maggior parte del tempo è YouTube; il motivo? Tommoff, alias il...