51. Things I can't

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«Ma non posso.» concluse Harry, correndo fuori dalla sala e cercando di trattenere le lacrime. Sapeva di stare scappando da ciò che per mesi aveva bramato, dal ragazzo che amava, da quello che sperava fosse il suo futuro. Ma infondo aveva solo diciassette anni, tanto tempo, un'intera vita davanti, e anche se i sentimenti per Louis erano forti, non poteva essere sicuro che sarebbe finita bene fra loro.

«Harry. Harry per favore!» gridò Louis correndogli dietro e fermando la sua corsa non appena Harry si fermò rimanendo immobile e guardando a terra.

«Mi dispiace.»

Il riccio scosse la testa e tirò su col naso asciugando alcune lacrime traditrici che cominciarono a cadere, formando piccoli puntini a terra, «Non basta Louis. Ti amo ma,» guardò il soffitto ricacciando indietro la crisi di pianto, «ma non ce la faccio, okay? Mi hai lasciato per mesi e-ed ora torni qui e ti scusi, ammetti di aver sbagliato ma io ho sofferto. Ho sofferto dannatamente tanto mentre tu "sistemavi i tuoi problemi", d'accordo?» lo guardò dritto negli occhi stringendo i pugni lungo i fianchi, deciso a non mostrarsi debole, «A quanto so, essendo il tuo ragazzo, sono colui da cui dovresti andare quando stai male, e sai che sono sempre stato disponibile per aiutarti, sono sempre stato qui, eppure hai deciso di escludermi.»

«Har-»

«No, Harry un cazzo.» lo interruppe il riccio.

«Ora mi sto incazzando.» ribattè Louis, spingendolo contro il muro e guardandolo, «So che queste scuse non sono nulla, ma se mi lasciassi tempo per spiegare, forse capiresti perchè l'ho fatto. Quindi ora mi ascolterai, poi deciderai cosa fare.» si impose infine, lasciando la presa su Harry, che lo squadrò da capo a piedi prima di prendere un respiro profondo ed uscire fuori, sedendosi su una delle panchine presenti nel cortile e guardare il cielo stellato.

Louis lo seguì appena capì che il ragazzo avesse deciso di ascoltarlo e si sedette al suo fianco, mordendosi il labbro non sapendo da dove cominciare, per poi portare le ginocchia al petto e «Sono impazzito. C'è stato un periodo in cui sembravo uno psicopatico. Scoprire che mio padre era più vicino di quanto pensassi ma che non sapeva nulla sulla mia esistenza, scoprire di avere una sorella e infine capire che l'unica persona a mentirti per anni è stata mia madre...è stato uno shock, Harry. So che ci sei, so che vuoi aiutarmi, ma non potevo trascinarti nel fondo con me, okay? Io ti amo e voglio che tu sia felice, lo volevo anche mesi fa.» sospirò, «Non sai quanto è stato tremendo dirti quelle cose, urlarti contro, guardarti negli occhi e pronunciare quel "non mi importa di te", o tirarmi indietro quando mi hai baciato.»

«E allora perchè l'hai fatto?» chiede con voce rotta il riccio, «Sarei rimasto, Louis.» aggiunse poi, soffocando un singhiozzo.

«So che saresti rimasto, ma spesso ci sono cose che non possiamo fare, e fra queste, io non potevo farti soffrire.» affermò il liscio, prendendo la mano di Harry e stringendola.

«Allora mi dispiace,» quest'ultimo sciolse la presa, «ma io non posso perdonarti.»




Hello guysss!
Rieccomi in questa storia (aw mi è mancata), come detto precedentemente in "Web2", ho cancellato quella storia e posterò i capitoli conclusivi qui, allungando direttamente Web. Credo saranno meno di dieci capitoli (giusto per risolvere le questioni in sospeso) e ovviamente dopo tanti casini, ci vuole un bell'happy ending! Pronti?

Web 》L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora