«Ti prego, ti prego, ti prego, ti pr-»
«Porca troia, Horan taci!» gridò Harry, fermando le preghiere di Niall che gli andava dietro come un cagnolino, per i corridoi della scuola. Erano passate tre ore, e puntualmente, all'ingresso e a tutti i cambi dell'ora, il biondo l'aveva seguito pregandolo di accompagnarlo all'incontro con Louis.
«Ma Harry. Ti pre-» provò nuovamente il ragazzo, congiungendo le mani a mò di preghiera.
«Dillo un'altra volta e ti spacco i denti.» lo bloccò Harry, voltandosi e fronteggiandolo incrociando le braccia al petto e assumendo un'aria minacciosa.
«Sei proprio cattivo. Stai con me solo perchè ti faccio pena. Mi tratti male di continuo, non mi porti alcun rispetto affibiandomi i nomignoli più nauseanti e crudeli del mondo. E mi prendi in giro col tuo stupido gruppo di fumatori.» affermò Niall tutto d'un tratto.
Harry spalancò la bocca, rimanendo per una delle poche volte nella sua vita, zitto, senza parole.
«Sì, ti ho sentito, in caso tu te lo stia chiedendo. "Chi? Quel biondo tinto, brufoloso e con l'apparecchio che lo fa sembrare più sfigato di quel che è? Sto con lui solo perchè sua cugina è una bomba e me la dà ogni domenica."» gli fece il verso Niall, rosso in viso, sentendo gli occhi inumidirsi e stringendo i pugni tentando di trattenere le lacrime.
«Ho sempre fatto finta di niente, Harry. Ho sempre fatto finta di non vedere le occhiate che mi riservavi quando andavamo a qualche festa e non mi staccavo da te, ho visto la faccia schifata che fai dopo pranzo, dato che ho sentito i commenri riguardo "il cibo impigliato nel mio apparecchio", come dice Brian, ma non ti ho mai lasciato solo, e sai perchè?»
Il riccio tenne lo sguardo puntato sul pavimento, sentendosi un verme e scuotendo un poco la testa, non curandosi di tutti gli sguardi puntati addosso e delle persone che considerava amiche, che ora spettegolavano e parlavano male di lui alle sue spalle. Mentre il suo vero e unico amico, era lì, davanti a lui, sull'orlo di piangere per colpa sua. Solo sua.
«Perchè sei un gay represso che ha solo bisogno di venire accettato per quello che è, ma che ha tanta paura di dire "Hei ragazzi, mi piace la carota e non la patata!". Quindi mi sono detto, perchè non stargli accanto in modo da farlo sentire protetto e mai giudicato? Ma ora mi sono stancato di te e del rispetto non ricambiato. Non cercarmi più, la nostra amicizia finisce qui, Harry Styles.» gridò il biondo con le lacrime che rigavano il volto e le guance rosse, come sempre, scappando via subito dopo.
Forse era stato troppo duro e non avrebbe dovuto fare quella sfuriata davanti a tutto l'istituto, ma ormai erano mesi che voleva sfogarsi, e ogni volta rimandava, ma ora era arrivato veramente al limite.
Dall'altra parte della scuola, Brian si avvicinò ad Harry e «Lascialo perdere, Styles, non ne vale la pena. Almeno ti sei lib-»
«Vai a farti fottere, Brian.» sbottò Harry interrompendolo e fiondandosi dentro il bagno, sbattendo la porta alle sue spalle.
Haz94: Louis mi serve un favore.
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Web 》L.S.
FanfictionNiall Horan è un fanatico del web: Facebook, Snapchat, Instagram, Tumblr, qualsiasi social network possibile ed immaginabile è installato nel suo telefono. Ma il social su cui passa la maggior parte del tempo è YouTube; il motivo? Tommoff, alias il...