32. Broken heart

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Harry si schiarì la gola stando sull'ultimo gradino delle scale, attirando l'attenzione di Louis, che si voltò e lo osservò in silenzio con uno sguardo indecifrabile.

«Ciao.» mormorò il riccio, agitando la mano improvvisamente impaurito dall'improvvisa apatia del ragazzo che si guardò intorno, prima di «Siamo soli?» chiedere, ignorando il suo saluto.

«Mamma?» gridò Harry, dando un'occhiata a destra e a sinistra mentre scendeva l'ultimo scalino. Non ottenne nessuna risposta, quindi annuì e «Sì, siamo soli.» affermò, attendendo che l'altro parlasse.

«Non girerò intorno alla questione, vorrei solo parlarti.» disse Louis, mettendo le mani nelle tasche della felpa grigia Adidas che indossava.

«Okay, certo.» rispose Harry tremando leggermente. Sapeva di aver sbagliato, sapeva che ci sarebbero state conseguenze gravi, ma non era affatto pronto ad affrontarle.

«Perchè mi hai preso in giro? Insomma, io ce l'ho messa tutta per farla funzionare, non ti ho pressato, ti ho dato tempo per pensare, capire cosa sei, e credevo ci fosse qualcosa fra noi, che fossimo più di qualcosa come "Il ragazzo che sfrutta l'altro ragazzo per chiarire la sua sessualità", ma evidentemente mi sbagliavo. E inoltre al tutto si è aggiunta l'umiliazione pubblica; quella stupida foto di te con accanto quella ragazza spopola sul Web, ci sono hashtag, post, stati e tanto altro su ogni social. Su Twitter ci sono cose come "#Louiscornuto", "#Harryfintofrocio", "#Larryisntreal" e molte fans ti stanno insultando. Fossi stato un altro avrei dato ragione a loro e ti avrei madato a fanculo.» spiegò tutto d'un fiato Louis, respirando sempre più velocemente ed abbassando lo sguardo per evitare gli occhi di Harry, che sentì il peso sul cuore farsi sempre più grande e troppo pesante da sostenere, sopratutto con il ragazzo che tratteneva le lacrime proprio davanti a lui.

Si avvicinò ma Louis scosse la testa ed indietreggiò passando la manica della felpa sul viso e alzando nuovamenente lo sguardo sul riccio, che deglutì nel vedere gli occhi lucidi del ragazzo.

«Ora vorrei solo che mi spiegassi perchè lei e non io. E perchè non mi hai spiegato tutto prima. I-io avrei capito, sai? Certo, non avrei saltellato festeggiando, ma almeno non mi sarei sentito usato, un esperimento, il giocattolino che quando è troppo lontano viene sostituito.»

Harry aprì la bocca nonostante non sapesse come ribattere, ma Louis riprese il discorso, strizzando gli occhi e asciugando con un gesto veloce le lacrime sfuggite al suo controllo.

«Ero al meeting e stavo rispondendo alle domande, fino a quando una ragazza non mi ha mostrato la foto e mi ha chiesto "Sapevi di questa ragazza?". No, non sapevo nulla di questa ragazza, e non mi importava nulla di lei fino a pochi giorni fa. Ero così felice, eletrizzato all'idea di rivederti, emozionato dal passare il Capodanno insieme a te, spaventato dalla mia idea di darti il bacio della mezzanotte. Ma come sempre, do' troppa fiducia alle persone e queste la schiacciano sotto la suola della scarpe.» si diresse verso la porta e la aprì, «Ora dimmi, cosa si prova a vedere una cosa importante scivolare dalle tue mani?» chiese poi, uscendo dalla casa.

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