23. Little white lies

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Se vi va, date un'occhiata a Photograph, la mia nuova OS!

«Hei, ciao a tutti. Uhm, scusate per il ritardo con cui ho postato il nuovo video, ma non ero e non sono dell'umore per saltellare, ballare o sorridere, penso si veda.» Louis indicò la sua bocca, le labbra immobili, non stese nel solito sorriso che accompagnava ogni sua parola nei video. Per non parlare del viso allungato e dell'espressione smorta con tanto di occhaie.

«So che negli ultimi tempi il mio canale sembra una specie di diario personale, solo che invece di scrivere, parlo, e non a un oggetto, ma a voi, che capite e potete parlare, esprimere il vostro parere e darmi consigli. E, so -io so che non è giusto stressarvi con le paranoie della mia vita, ma ho bisogno di voi, quindi per favore, sopportare l'ultimo video-diary, okay?»

Harry sospirò alzando il volume del computer e appena Louis cominciò a parlare, ebbe voglia di strozzarsi. Come aveva potuto rovinare in quel modo quella persona solare e instancabile? Come aveva potuto far sparire il bellissimo sorriso di Louis?

«Il punto è questo: una persona vi dice che con voi si sente bene, che è felice, che per lei siete qualcosa, e voi ci credete, credete nel futuro noi. Perchè ci credete? Semplice, provate lo stesso tipo di sentimento che prova l'altra persona. Ma poi che succede? Venite scaricati -o non proprio nel caso non stiate ancora insieme- per messaggio. Un insulso messaggio in cui sono presenti solo stupide parole senza senso che vi incasinano soltanto la testa. Ora, tu, dimmi, ti senti felice? Soddisfatto dopo tutto questo? Beh, io no, mi sento malissimo se devo essere sincero, ma non te ne faccio una colpa, tu hai fatto la tua scelta, io la mia. Ma, Cristo, almeno farlo di persona e non con un cacchio di messaggio? Sul serio, fai così schifo? Io pensavo di valere almeno una chiamata, almeno. Ma, evidentemente mi sono sbagliato come al solito. Appena vedrai questo video, spero accenderai il cellulare e mi chiamerai, invece di nasconderti dietro uno stupido messaggio. E ora, voi, non so, esprimete la vostra opinione. Detto questo, cambiamo argomento, ragazzi. Il meeting a-»

Harry non badò più al video, ma solo alla vocina nella sua testa che continuava ad urlargli di accendere il cellulare, e dopo aver bloccato il video scese di mala voglia e lentamente dal letto, dirigendosi alla scrivania e prendenso il mano il telefono, studiandolo attentamente manco fosse la prima volta che ne vedeva uno.

Puoi farcela Harry, puoi.

Annuì a sè stesso e lo accese, imprecando appena una marea di notifiche ignorate precedentemente gli inondarono i vari social. Sbuffò e attese che il cellulare desse segni di vita, e appena questi si riprese dai miliardi di messaggi e mille altre cose, andò sulla rubrica e digitò un "LouLou" con le dita tremanti. Il contatto apparve subito sotto la scritta, e, maledicendosi per la sua mossa, cliccò il tasto di avvio chiamata.

Louis aveva ragione, gli doveva una spiegazione "di persona".

Ma non era detto che avrebbe dovuto dire la verità, solo una piccola e insulsa bugia.

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