I risvegli

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Riuscì a riprendere la situazione sotto controllo con l'aiuto della sua più cara amica, Nora, che per starle vicina si era trasferita nella camera in affitto in cui viveva insieme ad altre studentesse, alle porte della città universitaria.

La piccola stanzetta rappresentava appieno lo stile di Mia: la confusione regnava sovrana, i vestiti erano ovunque, le tazze di caffè vuote posate sullo scrittoio e libri in ogni angolo. I dischi, invece, erano riposti ordinatamente in una cassetta della frutta.

Ma quello che colpiva maggiormente era il collage di immagini che era riuscita a comporre grazie alla sua vena artistica: le foto di Mia ripresa in ogni situazione legata a quelle dei suoi cantanti preferiti... sembrava che facesse parte anche lei dell'entourage dei gruppi degli anni '70/80 e, se non fosse stato per la sua immagine pulita, si sarebbe potuto pensare che stava vivendo una vita che non le apparteneva.

Forse si stava solo accontentando.

"Mia, alzati, è tardi, dobbiamo andare a lezione": Nora esordiva così ogni mattina: i risvegli erano sempre tragici, perché riportavano Mia alla realtà.

Con gli occhi gonfi per il pianto si preparava per uscire, il pessimismo la accompagnava sempre dopo la fine di una storia, ed il suo lato drammatico imperava, si crogiolava nell'immagine di lei ragazza tradita in pena d'amore; sicuramente i romanzi dell' 800 che avevano riempito le sue giornate da adolescente la avevano troppo influenzata.

In media il tempo per riprendersi dalla fine di una storia non superava le due settimane, era un decorso fisiologico che oramai Nora conosceva benissimo e alla fine di questo mancavano solo pochi giorni che aspettava con ansia: le mancava il lato comico di Mia, la sua determinazione che veniva meno solo in periodi come quelli.


Nota: il quadro in copertina è "Thinking of You" dell'artista apuana S. V. Kelly

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