Nei guai

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«Aldo devi aiutarmi, sono nei guai seri. Non lo dico per scherzo, lo sai,non ti chiamerei mai per una stronzata: la situazione può scapparmi di mano, ti prego di richiamarmi il prima possibile». Il messaggio che Teo aveva lasciato alla segreteria del suo mentore Aldo non lasciava dubbi sul da farsi.

Aldo,appena ricevuto il messaggio, chiamò il pupillo, incuriosito: non capitava mai che Teo lo chiamasse con quel tono di supplica. Teo aveva sempre la situazione sotto controllo, almeno sul lavoro. Teo rispose al primo squillo, l'agitazione lo tradiva, parlava veloce e si mangiava le parole, e Aldo perdeva continuamente il filo del discorso. «Teo frenaaa! Non capisco nulla di quello che mi dici: una bella rossa nella tua redazione e non sei contento della novità? Lo so benissimo che non vuoi confondere il lavoro con la tua vita privata, ma quella è arrivata ora, cosa è stato un colpo di fulmine?!? Via... non scherziamo». Teo non riusciva a farsi capire da Aldo, non riusciva a spiegargli che la rossa alla quale faceva riferimento era stata la sua prima cotta: quante volte aveva pensato a lei... conservava ancora il suo numero da qualche parte.

Era rimasta il sogno da ragazzo, quella a cui pensava quando era solo nella sua stanza con la musica in sottofondo. In quel periodo, aveva preso la cornetta in mano mille volte, composto il numero... faceva uno squillo, dopodiché il coraggio lo abbandonava completamente e interrompeva la telefonata. Chi lo avrebbe mai detto che quell'uomo tutto d'un pezzo fosse stato così tenero? In tutti quegli anni si era chiesto molto spesso perché lei non lo avesse mai chiamato, ma era andata così. Si era rassegnato da tempo. Ma ora lei era lì, nella sua redazione. Più bella che mai.




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