Le coppie

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Mia chiuse bene la giacca che aveva con sé, l'aria frizzantina autunnale la rendeva felice e le piaceva l'idea delle serate passate sul divano con un bel libro ed il suo plaid, ormai logoro. Prese la metropolitana per arrivare in tribunale: il suo taccuino promemoria sempre con lei, tenuto come un oracolo, le consentiva di proseguire tranquilla.

La metropolitana la affascinava: dentro vi trovava spaccati di vita. Amava percorrere lunghe distanze per poter osservare le dinamiche tra le persone e le coppie erano quelle che la affascinavano di più: le piaceva guardarle, si accorgeva subito dei loro stati d'animo, con il tempo era riuscita anche catalogare diverse tipologie di legami. Quella che la interessava di più era la categoria dei simbiotici: sì, quelli che si vedeva anche da lontano che creavano una reciproca dipendenza l'una dall'altro, quelli che non definivano i confini tra di loro. Mia aveva notato che la dipendenza più spiccata era da parte del gentil sesso: ecco, lei non voleva essere come quelle donne, la strada era la sua scuola, sempre.Si era ripromessa, dopo l'esperienza del professore, che non si sarebbe più annientata per nessuno e che avrebbe tenuto sempre gli occhi ben aperti.

Fidarsi degli uomini infatti era diventato difficile: non riusciva più a credere a quello che dicevano, non voleva cadere più in certe trappole... era stata troppo male.





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