Lunedì mattina

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Lunedì mattina. Mia si affretta ad uscire di casa e come al solito si ritrova a fare sempre tutto all'ultimo minuto. Le cose che deve fare sono davvero molte:mentre chiude la porta di casa, ripercorre con la mente tutti gli appuntamenti a cui non può assolutamente mancare.

Per prima cosa, mai saltare la classica colazione al bar: il cappuccino con tanta schiuma è come una droga per lei, le è rimasta questa abitudine dai tempi dell'università. La aiutava ad affrontare meglio le lezioni e le consentiva di passare del tempo con le proprie amiche, un gruppo sgangherato di ventenni alle prese con i soliti problemi legati all'amore: quell'amore sempre troppo idealizzato,tutto girava sempre intorno al solito problema, si impegnavano anche a parlare di altro ma l'ombra della figura maschile aleggiava sempre.

All'epoca Mia aveva una storia con un fuori corso dalla facoltà di ingegneria, fissato con il mare e che passava tutto il suo tempo libero dietro la sua barchetta presa con pochi soldi da un vecchio pescatore: voleva far rivivere quella bagnarola, era un entusiasta e Mia per accontentarlo passava le sue giornate con lui, facendo finta di avere la sua stessa passione per il restauro, ma non era così.

Non era la prima volta che Mia pur di accontentare l'uomo che amava finiva per assecondarlo in tutto reprimendo se stessa.

In quel periodo passava da una lezione di storia ad una di filosofia, per poi scappare al porto per un pranzo veloce, giusto per trascorrere un po' di tempo con il suo uomo: lei si metteva lì buona, seduta su una piccola cassetta degli attrezzi ed osservava in silenzio.

Le attenzioni per lei erano sempre poche ma si accontentava lo stesso, d'altro canto Dario era stato il primo ragazzo con cui lei era andata un po' più oltre il solito bacio alla francese.

Mia si sentiva legata a lui, desiderava che le cose potessero proseguire nel tempo; la passione, sì, era presente, anche se sempre legata alle esigenze di Dario, ma per lei andava bene così, si accontentava, le piaceva osservarlo e sognare un futuro insieme a lui.


Ovviamente la storia con il giovane studente naufragò dopo poco più di sei mesi, lasciando lei nel buio più totale: quella fu la sua prima forte delusione.


Nota: il quadro in copertina è dell'artista apuana Patrizia Cristina Pelù

Non è poi così maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora