Il ritorno

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Ad aspettarla fuori dalla stazione, come nei peggiori film del terrore vi erano sua madre e suo padre: il loro volto pallido parlava da solo, Mia perse immediatamente il sorriso che lasciò il posto ad un pianto dirotto,si scusava continuamente, implorava il loro perdono e i genitori in tutta risposta tacevano mentre la riportavano verso casa.

Mia rimase in punizione per un mese intero, lo schiaffo dato dalla mamma le bruciava ancora,si chiedeva continuamente tra sé perché non capivano che non aveva fatto nulla di male: aveva anche evitato di fumare tutta quella roba che le passava sotto il naso, ma loro no, non potevano capire.

Il ricordo di Teo e dei suoi capelli color dell'oro era ormai lontano, il biglietto era andato perso nel subbuglio di quella sera. Passò molto tempo prima che quei due si rincontrassero.

Mia quell'anno dovette impegnarsi moltissimo, la fiducia che suoi genitori avevano riposto in lei era una cosa assai lontana, nella piccola città non si era parlato altro che di quell'accaduto. Il tutto, poi, venne arricchito dalla fantasia e dalla maldicenza dei compagni di scuola. Mia era dal canto suo una ragazza forte: era ferita, ma andava avanti nonostante tutto, sapeva di non aver fatto nulla di così grave ed era sicura che se le fosse capitata l'occasione lo avrebbe sicuramente fatto di nuovo. Nel periodo del diploma per Mia erano cambiate molte cose,l'influenza di Cindy Lauper la si poteva notare dal cambiamento repentino del colore dei suoi capelli, non dava loro pace, il suo bel rosso naturale era quasi un ricordo.

Ed era peggiorata anche nel vestire: gli abiti informi le camuffavano il corpo, sembrava avesse addosso dieci chili più dei suoi reali, mostrava la sua sofferenza interiore in quel modo, nascondeva la propria femminilità.Non riusciva più a far pace con se stessa. Si trovò in quel periodo ad affrontare scelte difficili, i dubbi la assillavano, era in ballo il suo futuro: si rendeva conto che era necessario per lei cambiare,tornare ad essere la ragazza fiduciosa di un tempo le avrebbe fatto sicuramente bene.


NOTA: il quadro in copertina è dell'artista apuana Patrizia Cristina Pelù

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