Battesimo di fuoco

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Mia rientrò dal tribunale dopo aver svolto un ottimo lavoro: era riuscita ad avere tutte le informazioni che le sarebbero servite per fare un buon articolo. Era stato più facile di quello che pensava,si era presentata al pm e quest'ultimo le aveva dato tutte le informazioni senza battere ciglio. Probabilmente il fatto di essere una bella ragazza l'aveva aiutata.

Si mise alla scrivania, svolse il suo lavoro in maniera impeccabile anche se sdegnata dalla vicenda, fece i suoi primi titoli e si occupò delle due pagine che le erano state affidate. Teo dal suo ufficio teneva tutto sotto controllo senza che lei se ne rendesse conto, senza pressarla troppo.

Il tempo scorreva veloce, Mia non riusciva neppure a spostare gli occhi dallo schermo del pc. Ma era contenta, soddisfatta di se stessa: che bello, si sentiva utile, stava facendo qualcosa di grande! Il telefono in redazione squillava continuamente, ogni persona che chiamava aveva le proprie ragioni da dire, doveva "rimproverare". Lei rispondeva e passava tutte le grane al grande capo.

Arrivarono le 21.30 in un attimo, a Mia le  brontolava lo stomaco di nuovo, non era assolutamente abituata a digiuni così prolungati. Le pagine erano quasi chiuse e Rossella, che si era accorta della situazione, propose a Mia di scendere tutti insieme per mangiare una pizza in compagnia. Una bella occasione per festeggiare il suo arrivo, per conoscersi meglio, per darle un benvenuto come si deve.

Rossella invitò subito anche Teo ma era quasi impossibile che potesse raggiungerli: usciva sempre per ultimo, poi era abituato a rifugiarsi nel suo appartamento a fine giornata, non amava particolarmente le "perdite di tempo".

Mia andò verso l'ufficio di Teo e, con tutta la sua timidezza, si affacciò per salutarlo. «Ciao, ho chiuso le pagine, ho avuto diversi dubbi ma Rossella è riuscita ad illuminarmi. Grazie per avermi affiancato lei, sarebbe stato tutto più difficile senza il suo aiuto» disse tutto d'un fiato con il viso rosso come quello di un peperone. Teo le rivolse un'occhiata intensa: gli faceva tenerezza vedere che nonostante l'età avesse conservato ancora quel pudore.  Si vedeva dal viso che era provata per la giornata difficile, ma questo non aveva impedito a Teo di notare quanto fosse bella, con i capelli indomiti e gli occhi rossi per la giornata passata al computer. «Figurati, è un dovere darti gli strumenti per svolgere il tuo lavoro al meglio e comunque se hai bisogno puoi chiedere anche a me.Ora dovresti riposarti, mi sembri stanca e domani la giornata sarà più o meno come questa».

Mia si sentì sprofondare: che immagine poteva dare se anche Teo, così distratto per di più così distante, si era permesso di dirle che sembrava stanca? Era sicuramente un mostro, già si vedeva con la matita nera tutta sbavata sulle gote, dopo aver passato la giornata intera a torturarsi gli occhi... i capelli, poi, se li immaginava sparati come quelli di Einstein. Nel complesso un'immagine tremenda, doveva assolutamente trovare uno specchio per darsi una sistemata, "perché non sono andata in bagno prima di salutarlo, perché?" urlava dentro di sé. La testa le stava scoppiando.

Raggiunse il bagno di redazione in un baleno, voleva accertarsi che il suo stato non fosse davvero orribile come pensava. Lo specchio le rimandava la sua immagine non trasfigurata: aveva, sì, i capelli fuori posto ed anche gli occhi un po' arrossati ma nulla di più.Come aveva fatto Teo ad accorgersi che era distrutta e che non avrebbe retto un minuto di più quel dolore lancinante che le proveniva dai piedi?

Sì, doveva ammetterlo a se stessa: era stanca, molto stanca, l'euforia che l'aveva accompagnata nei giorni precedenti stava per abbandonarla, si sentiva come se le fosse passato sopra un treno. Aveva anche dormito pochissimo. Ripensò alla frase di Teo e non riusciva a capire ma decise di non dare troppo peso alla cosa. Rischiava di cominciare a volare con la fantasia e non era proprio il caso: era riuscita a non interessarsi più a nessun uomo, non poteva certamente rischiare di innamorarsi di nuovo di lui, Teo, che oltretutto era il suo capo. No, non poteva assolutamente succedere.

Dopo essersi accordate sul dove ritrovarsi, le due donne scesero:avrebbero aspettato gli altri al locale. L'appuntamento era alla pizzeria non distante dalla redazione.


NOTA: il quadro in copertina è "Fierezza" dell'artista apuana S. V. Kelly

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