La recita è finita

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Il periodo dell'università trascorse senza troppi scossoni dopo la storia con Giuditta, i genitori erano tranquilli perciò lo lasciavano vivere serenamente, frequentava con una media altissima la facoltà di giurisprudenza , la recita andava avanti, non ne poteva più di essere così accondiscendente con loro, non voleva il futuro già deciso, i segni di cedimento erano sempre più presenti.Doveva assolutamente trovare il coraggio per parlare con loro, la sua vita non sarebbe sicuramente proseguita sul quel binario: doveva cambiare rotta.

La tradizione di famiglia si sarebbe interrotta con lui, per ventiquattro anni esatti aveva fatto tutto quello che gli era stato chiesto, senza tirarsi mai indietro. Era però tutto giunto al capolinea, avrebbe sicuramente trovato il modo di scappare da quel destino. La sua era una decisione maturata nel tempo, calibrata,soppesata. Doveva far scoppiare la bomba, ma aveva bisogno di un fedele alleato per affrontare i genitori glaciali: la nonna sarebbe stata il suo scudo, senza alcun dubbio.

L'occasione gli si era presentata quasi per caso, durante una di quelle cene a cui era obbligato a partecipare: lui e l'ambiente del Rotary non avevano molto in comune, ma cosa non si fa per non entrare in guerra con il nemico. Qui conobbe un amico del padre mai visto prima, un uomo dagli occhi furbi e curiosi, sembrava che si sentisse anche lui fuori luogo come Teo e proprio per questo attirò la sua attenzione. Aldo - si chiamava così - gli andò semplicemente incontro dandogli una pacca vigorosa sulle spalle, intavolando subito una conversazione, molto accesa, carica di concetti, di quesiti e di risposte. Anche lui come Teo era laureato in giurisprudenza, aveva abbandonato la carriera da avvocato quasi subito per dedicarsi alla sua passione: i reportage. Infatti Teo scoprì che Aldo, durante la sua lunga vita lavorativa, era stato uno degli inviati di guerra più importanti. Rimase talmente affascinato da suoi racconti, dalle sue descrizioni, che, mentre Aldo parlava e parlava, incominciò a scorgere la luce in fondo al tunnel. Stava capendo, stava arrivando la risposta ai suoi bisogni. Aveva capito finalmente quale sarebbe stata la sua strada: sarebbe diventato un reporter. Ovviamente non di guerra, riconosceva i suoi limiti. Si sarebbe occupato di cronaca nera. Qualche riferimento alle leggi c'era: gli anni dedicati allo studio non erano stati del tutto vani.


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