Selvaggia

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Nel tempo che trascorse alle superiori, Teo ebbe poche occasioni per distrarsi con le ragazze. Non è che non si sentisse attratto da loro: no,quello no. Solo che non riusciva davvero a trovare un interesse comune. Ebbe un'amicizia - così amava definirla lui - con una ragazza più grande, figlia di amici di famiglia. Lei sì che ci sapeva fare: lo istruì sul da farsi in poco tempo, non amava preamboli, andava sempre dritta al sodo.

Il tutto accadde in una calda giornata estiva, in una di quelle giornate così afose che non si riesce neanche a respirare. Questo rendeva tutto più difficile: Teo mascherava la sua crescente tensione, la paura di sbagliare... aveva di fronte a sé una bellissima ragazza,più grande, più esperta. Lui non aveva mai avuto altri approcci intimi con nessun'altra, la paura cresceva come il suo desiderio. Selvaggia lo rassicurava continuamente facendogli capire che sarebbe stato facile, "quasi come bere un bicchiere d'acqua", diceva lei .Lui non ne era poi così convinto.

Teo decise di sfruttare la dependance della sua villa al mare, luogo mai frequentato dai genitori e quindi libero da ogni intromissione esterna. Si diedero appuntamento per il primo pomeriggio, il sole era accecante ma a quell'ora c'era sempre una leggera brezza che arrivava dal mare. La piccola dependance era molto accogliente, sui toni del blu: vi era un letto matrimoniale grandissimo ricoperto di cuscini colorati. Teo nell'attesa decise di mettere un po' di musica. Per l'occasione aveva preparato un disco degli U2. Potevano andar bene!Lei arrivò con il suo vestitino bianco, che le faceva risaltare un'abbronzatura intensa, con i capelli biondi che le ricadevano sulle spalle. Lui la osservava intimidito ed incuriosito. Con il pensiero fisso nella testa di sbagliare qualcosa.

Sorrideva scioccamente, e così anche lei, la sua "maestra". Iniziarono a baciarsi timidamente, la passione saliva piano piano, Teo sentiva il battito del cuore aumentare. I freni stavano via via allentandosi. Le sue mani percorrevano curiose il corpo di Selvaggia che le accoglieva desiderosa, le indirizzava ed istruiva lui sicura e con generosità.Lo stringeva e lo rassicurava continuamente. Fu un'esperienza per Teo, forte, sfiancante, sia fisicamente che mentalmente.

Alla fine erano sazi: la "lezione" era finita. Teo ne era felice, non era stato poi così difficile. Era soddisfatto di come erano andatele cose: Selvaggia si era comportata bene, lo aveva messo a suo agio fin da subito.

Teo era diventato un uomo. E fra lui e Selvaggia nacque un tacito accordo: niente amore, solo sesso.

A lui questa situazione non dispiaceva, anche se nel suo cuore in un primo momento un barlume di speranza che qualcosa con lei potesse cambiare c'era, ma era tutto inutile. Selvaggia era uno spirito libero: il nome non sembrava scelto per caso. Selvaggia viaggiava alla velocità della luce, correva correva per non farsi raggiungere da nessuno. Era stata chiara fin da subito con Teo, in questo era molto determinata, non voleva coinvolgimenti, lo sapeva che il suo futuro sarebbe stato in compagnia solo della propria libertà.

Con lei Teo aveva subìto una specie di iniziazione: la prima sbronza, la prima canna, le corse senza limiti con ogni mezzo. Selvaggia aveva il potere di far sembrare tutto lecito e pulito. Furono anni, quelli con lei, "istruttivi".

Rimasero amici e la loro era un'amicizia vera, vi erano sempre l'uno per l'altra. Teo si era ritrovato molte volte a soccorrerla durante feste andate male, dopo esami disastrosi.



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