Mia 2

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La farfalla era ormai nata.

La cosa bella di tutto questo è che non era davvero consapevole della sua particolare bellezza: era come se vivesse in una bolla, i più la definivano un po' "svanita" ma la sua semplicità conquistava tutti. In molti si chiedevano spesso dopo averla conosciuta "se ci era davvero o ci faceva".

Mia ne era consapevole.

Spesso quando era piccola cercava di far capire a tutti che voleva essere considerata come le altre ragazze ma con il tempo aveva abbandonato anche questa battaglia, si ripeteva spesso tra sé e sé che un giorno ci sarebbe  riuscita a far cambiare opinione a tutti sul suo conto.

Credendoci appena,purtroppo.

Una mattina, durante una noiosissima lezione di matematica, venne a sapere dalla compagna di banco che i Nirvana avevano stabilito delle date per suonare in Italia: la sua euforia era incontenibile, era fondamentale per lei non mancare, la sua cotta per Kurt era risaputa.

Chiamò quel pomeriggio a rapporto tutto il suo gruppo per trovare i soldi per il costo esagerato del biglietto, la soluzione fu presa in pochi minuti: le ragazze decisero di comune accordo che le avrebbero prestato loro il possibile, a sua volta Mia decise di mettere in vendita i suoi adorati fumetti.

All'arrivo del fine settimana la cifra era nelle mani di Mia.

Il primo passo era fatto,mancava però il passaggio fondamentale: chiederlo a suoi genitori, contrarissimi già al fatto che Mia potesse anche solo ascoltare quel genere di musica così lontano dalle melodie anonime con cui l'avevano fatta crescere.

Il problema fu presto aggirato: Mia pensò bene di mentire spudoratamente, convinta fino al midollo che non l'avrebbero mai scoperta. Aveva organizzato tutto nei minimi particolari, le amiche erano state allertate: lei per quella giornata era impegnata dopo la scuola per una "ricerca" e la notte l'avrebbe passata a "dormire" da Nora.

Non faceva una piega. Il ritorno era previsto per le quattro del mattino e lei aveva già deciso di passare le tre ore prima del ritorno alla normalità in stazione, magari sdraiata su una panchina, poi dalle sette tutto sarebbe ricominciato come al solito.


NOTA: il quadro in copertina è "Vanity" dell'artista apuana S. V. Kelly

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