Il capo

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Gli articoli le venivano bene: la partenza fu un po' dura, non riusciva a capire bene quello che le chiedeva il capo redattore.

Un signore con i capelli tutti bianchi e lo sguardo buono, aveva capito fin da subito che Mia aveva quel qualcosa in più che la contraddistingueva dagli altri. Aveva "fame" di imparare ad esprimersi, lei aveva il fuoco dentro.

La fortuna per la giovane Mia fu proprio quella di avere un "maestro" come lui, un uomo capace di insegnare senza cambiare la natura altrui, un uomo libero da qualsiasi potere. Era semplicemente innamorato del suo lavoro.

La prese sotto la propria ala protettiva e le insegnò tutti i trucchi del mestiere. La vedeva un po' come la figlia che non aveva mai avuto, la loro era un'amicizia disinteressata.

Le aveva fatto capire che se voleva davvero fare quel mestiere doveva occuparsi di tutto, imparare senza arroganza: l'umiltà stava al primo posto anche perché in quell'ambiente le cose si imparano tutti i giorni.

L'errore più grande che poteva commettere era quello di sentirsi superiore agli altri e di abusare della propria posizione.

Non è poi così maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora