Un bravo attore

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Era diventato un bravo attore con il tempo, i genitori lo volevano calmo e pacato e lui lo era, con loro: si riservava di essere se stesso solo nella solitudine della propria camera ed in presenza della nonna, tutto era segreto tra i due. Non poteva ribellarsi mai, esprimere se stesso, l'immagine che aveva costruito era quella del bambino perfetto, quello che non diceva mai di no: preciso, studioso. Per fortuna i genitori erano spesso in viaggio da soli. Il lavoro era solo un passatempo e questo aveva concesso a Teo sempre un certo margine di libertà.

Non era possibile per lui ascoltare neppure la musica liberamente: non si doveva andare al di là della musica classica, non doveva certo confondersi con la gente comune. Se solo i suoi avessero saputo, non gli avrebbero mai concesso libertà di alcun genere. I suoi dischi erano ben nascosti come anche i suoi libri, le grandi biografie dei protagonisti del rock. Fu durante una lunga crociera dei suoi genitori che andò al suo primo grande concerto da solo: i Nirvana facevano tappa in Italia e lui non poteva certo mancare. Fu per lui un'esperienza straordinaria, libertà, euforia allo stato puro.

Era iniziato tutto nel migliore dei modi, si era ritrovato di fronte una ragazza pazzesca, fuori dai canoni comuni. I suoi capelli rossi lo colpirono immediatamente e poi era davvero buffa: aveva un lato comico del quale era del tutto ignara. Non era la solita perfettina che era solito frequentare alle sue scuole private, lei no: era la semplicità personificata, sicuramente non si rendeva neppure conto di quanta bellezza riusciva a sprigionare anche stando ferma e zitta.

La sua attenzione fu catturata dalla bella rossa quasi subito: la osservava, lei era lì con il suo sguardo sognante curioso, si era accorto che si era cambiata d'abito appena entrata in treno e per questo intuì che per lei non era un viaggio concordato con la famiglia. Sicuramente sarebbe stato così anche per lui se i genitori fossero stati a casa, nonostante tutto non era poi così male avere dei genitori assenti e menefreghisti, pensò. Dalla camicia aveva capito fin da subito che il tragitto sarebbe stato lo stesso per loro due: i Nirvana li "aspettavano" entrambi.


Non è poi così maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora