6 - Digitalizzato

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La luce si spense di colpo. Come si riaccese, mi ritrovai seduto su una poltrona. Anche gli altri erano seduti e la loro espressione fu la stessa: com'era possibile passare da in piedi a seduti senza averlo pianificato o deciso? Si spensero nuovamente le luci e un proiettore cominciò a presentare alcune immagini. La prima figura era un individuo che avevo già visto da qualche parte. Poi sentii Acid parlare dall'interfono, che disse:

"L'individuo che vedete nella diapositiva si chiama Rudolph Blacksmith e come sapete è il fondatore della CellSoft, la casa madre di D.S.P.; è perennemente scortato da Alibi, la sua guardia personale. Non disponiamo di sufficienti informazioni su quest'ultimo".

Passando alla diapositiva successiva, Acid continuò: "Questo, invece, è l'equipaggiamento che viene venduto con l'acquisto del suddetto 'gioco': due guanti da interazione, due cavigliere, un visore UVR e, oggetto che era sfuggito alla maggioranza, un nucleo energetico".

"Una domanda", alzò la mano Gerald, "A cosa serve il nucleo?"

"Il nucleo ha la funzione di raccogliere informazioni sulla salute del giocatore, oltre a leggere i riflessi e la velocità d'esecuzione in una data situazione. Ora vi mostro cosa si vede una volta iniziato a usare D.S.P.".

Quindi fece partire un video montaggio. Un ragazzo, più o meno della mia stessa età, era intento a indossare l'equipaggiamento e successivamente entrare nel gioco. La cosa mi disgustava ma cercai di sforzarmi di analizzare il video, nella speranza di poter salvare la mia famiglia. Si vedeva un mondo gigantesco completo in tutto, con ogni confort e tecnologia. Ma poi il video cominciò a presentare strane macchie rossastre e il giocatore finiva per impazzire. Alla fine il video si interruppe bruscamente.

"Cosa è successo a quello sfigato, signore?" disse Demetra, disgustata e menefreghista. Per una volta ero d'accordo con il suo punto di vista.

"Il gioco presenta un'anomalia che è voluta dai programmatori. Quelle macchie rosse sono una specie di malattia. Se non sopravvivi, muori. Ma non nel senso vero e proprio. Diventi proprietà del gioco. E il prossimo che si farà avanti, si troverà ad affrontare un esercito di schiavi Exhuma, così come vengono chiamati gli sconfitti nella terminologia del gioco".

"E quindi? Che c' facimm dint stu post scur?" rispose Riccardo, facendo uscire il suo tipico accento da ragazzo del sud. Mi veniva da ridere ma dovevo trattenermi per non mancargli di rispetto.

"Cosa dovete fare? Entrerete nel gioco, esplorerete il mondo e raggiungerete la cima di Yggdrasil. Dovrete eliminare il primo giocatore che si è fatto smaterializzare nel gioco. Una volta eliminato, l'intera umanità verrà liberata".

"La missione credo di averla capita" rispose il signor Baxter, per poi aggiungere: "Ma cosa ci aspetta una volta entrati? E come ci dobbiamo muovere?"

"Il signor Baxter ha sollevato un importante punto della nostra conferenza" rispose Acid e, cambiando prontamente l'immagine statica del video con la successiva immagine, disse: "Ecco com'è strutturato il mondo di D.S.P.".

Venne fuori una mappa olografica. Ricordava molto l'idea di un super attico su tre piani. Però notai subito tre tipi diversi di mari che circondavano ciascun piano, un grosso tronco-traliccio che sosteneva i tre piani e la freccia azzurra, che segnava il punto in cui si doveva arrivare. "Questo è un punto cruciale, il quale vi chiedo la massima attenzione". Alle parole 'massima attenzione', mi scattava qualcosa nella testa, come se a questa combinazione di parole il mio cervello si sentisse assetato di informazioni e necessitasse di apprendere a qualsiasi costo. "Una volta che entrerete nel gioco, vi verranno fatte delle domande, al quale dovreste rispondere sinceramente; sembra che, anche se si risponda in modo errato o si esageri nella risposta, il server sappia cosa fare... e vi riprogrammi sulla base di un nuovo corpo. Altezza, peso, statistiche su velocità, riflessi e altri fattori. La maggioranza dei casi vi riprogramma con basi umane, animali, o combinazioni di queste categorie. Inoltre, prima che voi entriate nella matrice di gioco, vi faremo iniettare un siero di nostra creazione, che previene per almeno 12 ore il contagio di D.S.P.".

"A parte che odio i videogiochi" risposi di scatto, "E poi, non capisco come può un videogioco di realtà ultra virtuale, combinata con social network e sistemi di messaggistica, possa essere così pericoloso e letale nel mondo reale".

Acid, senza battere ciglio, mi prese in disparte e disse: "Tu vorresti salvare Annie... e Rick... il tuo cane Munch... i tuoi genitori...e Jeena?"

Rimasi impietrito. Ferito. Deluso. E spiato. Soprattutto spiato.

Feci cenno di sì, seppure a malincuore. Poi risposi, dicendo: "Prima lo facciamo, prima ce ne usciamo da questa porcata digitale".

"Bene. Allora è deciso!" esultò Acid. Sentii uno strano dolore al braccio. E vidi degli uomini in camice, con delle siringhe e uno strano liquido azzurrino, ce lo avevano iniettato nel braccio a tutti nello stesso momento. Si spensero nuovamente le luci.

Come si riaccesero, davanti a ciascuno di noi c'era tutto il kit da indossare per 'giocare'. Non ne avevo assolutamente voglia. Cercai, nel mentre che mi rivestivo di quella chincaglieria, di ripassare tutte le terminologie videoludiche. Compresi i messaggi stringati. La cosa che odiavo in assoluto. Che gusto c'era scrivere alle persone dicendo GG, GL, HF, STFU, FYAYF e simili? La gente, più vuole risparmiare tempo e più mostra la sua regressione mentale.

"Ragazzi, dobbiamo agire come una squadra... seguite le mie istruzioni e cerchiamo di non allontanarci troppo" disse il signor Baxter.

"Io non ti conosco e non prendo ordini dai miei genitori, figuriamoci da un estraneo" rispose acidamente Demetra.

"Stat'v accort, wagliò... ce stan tropp guaie pe caminar sule" rispose Riccardo.

"Sono d'accordo con Tim... ti posso chiamare Tim?" rispose Gerald.

Io restai in silenzio. Non avevo affatto voglia di fare questa pazzia. Ero costretto... o lo stavo facendo perché mi ero... innamorato? Ma No! Certo che no! Sono finito in un percorso che nemmeno volevo senza potermi ribellare. Accidenti a mio fratello e alle sue diavolerie elettroniche. Se non avesse portato quel maledetto gioco in casa nostra, niente di tutto questo sarebbe accaduto! Ricevetti uno scossone da Riccardo e vidi che tutti si erano posizionati su strane poltrone mentre diversi uomini in camice, probabilmente dottori, stavano mettendo agli altri degli elettrodi. Probabilmente volevano tenere traccia dei nostri valori.

E poco prima del lancio, Acid chiese: "Prima che vi lanci nella matrice del programma, c'è qualche cosa che mi dovete chiedere? Vi concedo una richiesta a testa..."

Gerald disse: "Vorrei lavorare nei vostri ranghi!"

Demetra disse: "Io voglio che compriate il mio silenzio, altrimenti spiffererò al mondo intero la vostra esistenza!"

Tim Baxter disse: "Io voglio realizzarmi in una qualche maniera...ma non so come".

E Riccardo disse: "Io sono apposto".

"E tu, Albert? Cosa vorresti chiedere?" mi chiese Acid, avvicinando la sua faccia alla mia.

"Una domanda io l'avrei. Cosa significa D.S.P.?"

Acid si girò, una volta visto che, avendo fatto la domanda, mi avevano sistemato tutti gli elettrodi sul corpo. Si avvicinò alla leva dei comandi e tirò giù il comando principale.

E mentre sentivo che la mia vita si stava digitalizzando, si avvicinò al mio orecchio, e disse:

"D.S.P.; Acronimo di Deadly Single Player..."
E continuò, in una voce che si allontanava sempre più:

"Significa... Singolo Giocatore Mortale".

D.S.P. (Progetto sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora