20 - Trame (side tale)

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Acid teneva d'occhio tutti i parametri, e analizzava da tutte le possibili angolazioni il miglior modo per agire, spegnere quel maledetto gioco, disinserire HyNeLi e screditare Grethel...

( 36 ore prima )

‹Agente Bio Acid, l'abbiamo convocata per avere informazioni accurate sull'andamento della missione.›

«Signori della corte, com'è vero che questa è la struttura più sicura dell'intero pianeta, sto dirigendo al meglio delle mie possibilità questa operazione, e com'è vero che questa è stata una mia idea, mi arrogo ogni responsabilità e problematica che si presenteranno, nel caso di compromissione o fallimento.»

‹Agente Acid, non è contemplato un fallimento... e sa che cosa significherebbe, non solo per noi, ma anche per quella fetta di governo che ci permette di agire nell'ombra. Si ricorda che grazie a noi è stata scongiurata la maxi guerra di hackeraggio mondiale, vero?›

«Lo so, signore. Ho il permesso di attivare il protocollo ShutNet, in caso le cose dovessero andare male?»

‹Solo se, in caso di fallimento, accetterà l'espulsione per cancellazione controllata della memoria.›

-stringendo i pugni- «Va bene, accetto le condizioni.»

( 34 ore prima )

"Allore, Azit, come sta antanto tuo giochino dicitale?".

"Grethel, non si tratta di un gioco. Mi sento in colpa per aver preso dei civili, e averli obbligati ad entrare con la forza in un sistema ludico infernale".

"Ma qvesta non ezere colpa tua... mal che fada, potrezti timenticare tutte!" disse Grethel ridendo come una spietata guardia carceraria.

'Maledetta' disse fra sé Acid.

Quindi si mosse verso la camera bianca, uno stanzino che fungeva da anticamera dal quale, per passare alla Netcamera, era necessario indossare una tuta elettrocibernetica, creata per evitare che le radiazioni digitali potessero colpire o danneggiare chi doveva interagire nella stessa. Era lì che aveva spedito Albert Strauss e tutti i componenti spediti per la missione. Adocchiando il suo orologio della Zeiko, disse: "Devo andare a informare la squadra..."

Indossò prontamente stivali, guanti, casco e corazza, e incastrò il suo ExPhone, opportunamente modificato, in una delle guantiere, per poi rilasciare negli armadietti una penna d'argento, un ciondolo e i suoi occhiali scuri antiriflesso. Sbuffando, entrò dentro.

I ragazzi del team erano immersi in una stranissima vasca dalla forma assurda, con un liquido rosa. Sapeva che quel liquido li teneva fermi, impedendo loro movimenti inconsulti o inconsci, ma permetteva anche la possibilità di ridurre i danni ai loro corpi fisici. Alcuni medici e infermieri assistevano i corpi. Poté notare nel soggetto femminile, che rispondeva al nome di Demetra Helm, una grossa fasciatura sulla spalla destra. Continuò a camminare, fino ad arrivare al terminale di accesso. Si chiuse nella gabbia, e gli informatici di turno si alzarono dalle loro postazioni, mettendosi sull'attenti.

"Riposo, gente, riposo" disse sbuffando. "Come procede? Ci sono novità?"

"Sì, signore!" rispose uno degli addetti ai computer; "Il soggetto N°5 ha scatenato un picco di energia del 117%, modificando una parte del codice binario di gioco".

"E cosa l'ha causato?"

"Probabilmente è la volontà del suo utilizzatore... c'è solamente un piccolo problema..."

D.S.P. (Progetto sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora