34 - Salto dimensionale

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Il ponte che collegava la seconda casa alla terza era pesantemente danneggiato, e completamente sgombro da guardie, eserciti o che altro. Cattivo segno. Con una sentenza tacita, avevamo deciso che Acid ci conducesse come leader, ed ero più che felice di lasciare il comando a lui; probabilmente, nessuno della squadra aveva capito che Acid non era altri che mio zio, e fu lì che, rimuginando sul passato, trovai il collegamento: le foto strappate dall'album di famiglia, le chiacchierate taciute con mia nonna Elysa, e perfino due nomi cancellati dall'albero genealogico di famiglia, Lionel e Angelica. Chi era questa Angelica? Volevo chiederlo a mio zio, ma temevo che avrei potuto scatenare un putiferio e portare la mia famiglia alla una diatriba senza fine.

Ad un certo punto, arrivati al centro del ponte, vedemmo che le estremità del ponte vennero come cancellate, e ci ritrovammo a precipitare nel vuoto, sopra quell'ammasso di roccia digitale. Piccoli esseri volanti, a metà strada tra un'arpia e un buon mix di animali non ben identificabili, ci stavano attaccando, distraendoci dalla situazione di reale pericolo, ovvero la caduta nel precipizio. Acid mi rubò il fucile di mano e, quasi fosse magia, lo tramutò in un'arma veramente mostruosa, modificata in modo tale da sembrare una cosa uscita dallo spazio. Quattro colpi ben assestati, e di quella dozzina di arpie modificate non ne rimase traccia. Mi diede indietro il fucile, quindi disse: "Al mio tre, saltate!"

Probabilmente vide il fondo del precipizio, quindi urlò "Tre!". E mentre eravamo in aria, vedemmo le macerie prendere talmente tanta velocità da sembrare una meteora incandescente. Il problema non era ancora risolto. Vidi che Acid teneva la mano appoggiata all'orecchio, quindi si lanciò un po' più in basso rispetto a noi, compiendo l'ennesima magia. Lanciò fendenti nel vuoto e, in un primo momento, temevo che Acid si fosse bevuto il cervello, ma poi ritirai tutto. Si aprì un grosso portale violaceo, simile a un grosso vortice e, prima che potessi realizzare, tutti e sei finimmo al suo interno.

Vidi nero. Temevo che da un momento all'altro avrei aperto gli occhi e scoperto di esser diventato un Exhuma. Mi accorsi dell'aria che c'era attorno a me, aria fresca, simile a quella che si respira in montagna. E aprendo gli occhi, mi trovai in una stanza.

Era buia, certo, ma si potevano distinguere le colonne, il pavimento marmoreo e lucido, e alcune torce poste ai lati. Sentivo anche la sensazione di bagnato ai piedi, cone quando si passeggia sulla spiaggia, con le onde che si versano sul bagnasciuga. Acid si avvicinò a una delle torce, e queste si accesero tutte assieme, svelando cosa ci aspettava. Sul fondo c'era una porta d'oro, con un incisione fatta selvaggiamente su entrambi i lati. Riportava VIII. Un numero romano, che corrispondeva al numero otto. Rimasi scioccato.

Era davvero possibile saltare parti di un livello di gioco a piacimento? Stentavo a crederci, ma Acid aveva fatto proprio questo, e mi venne spontanea la domanda se avesse usato questo espediente per raggiungerci in così poco tempo. Il caso volle che non c'era nessuno nella stanza, e al centro di questo luogo troneggiava una fontana finemente ornata. Riccardo, alla vista del monumento, esclamò: "Chista è chella funtana c'agg vist a Roma!".

Notando che Demetra si stava infuriando per la parlata da cafone di Riccardo, e l'espressione corrucciata di Jeena nell'aver capito meno di zero, guardai la fontana a cui accennava Riccardo. Aveva ragione, era identica a quella italiana, ma era completamente ricoperta d'oro massiccio, e incastonata di pietre preziose azzurre, forse zaffiri o acquamarina. Oltre a essere un deviato, il programmatore aveva anche cattivo gusto a portare una versione esageratamente impreziosita di uno storico monumento. Ma il punto era: il programma si sarebbe accorto della 'violazione' delle regole e dei continui tagli di strada del nostro gruppo?

Come se non lo avessi detto. Un forte moto del terreno ci mise tutti in allerta. Sentii una voce, che iniziò a sovrastare sul terremoto, e urlava: "Imbroglioni... Imbroglioni!". Il soffitto della casa si squarciò di netto, per essere poi divelto con violenza, come se un gigante avesse scoperchiato la casa esattamente come si apre una scatola. Non c'era nessuno di grande o di forte abbastanza nel fare questo, ma sulle nostre teste era comparso un grosso vortice cremisi, dall'alto del cielo. La fontana iniziò a ribollire, come una pentola al fuoco, e da essa venne fuori qualcosa di mostruoso, tentacolare. Si vedevano solo i tentacoli, di colore verde scuro, con ventose gialle.

Iniziammo a sparare contro la fontana, e distruggendosi, venne fuori l'abominio tentacolare in tutta la sua bruttezza. Enorme, molliccio, con un testone enorme. Temevo di assistere alla stessa scena delle terre di Snowall, con i ghoul mutaforma. Mi mancavano i momenti in cui mi potevo trasformarmi in Fierolupo. Facendo fuoco sul mostro, che mostrava di avere solo 1.000 punti vita, per ogni raffica, perdeva solo un punto vita alla volta.

Acid usava ancora la sua spada, e lì mi sorse un dubbio: possibile che le nostre vecchie abilità fossero ancora sigillate in noi, ma mentalmente eravamo stati costretti ad accettare la realtà da sparatutto? Acid si mosse verso i tentacoli, e con pochi colpi, li tranciò di netto, fino a lasciare il testone del polpo con i suoi moncherini.

I suoi occhi divennero rossi, si ricoprì di crepe, e dalla debole implosione di quel corpo gelatinoso, vennero fuori due creature più vicine a quelle di un essere umano. Pelle olivastra e capelli sciolti il soggetto femminile, pelle più chiara e capelli a spazzola lui, entrambi con gli occhi purpurei dalle pupille ovali, simili a quelli di un serpente. Non riuscivo a concepire questo strano passaggio. Mi bastò guardarli per sentirmi male, e vedendo i loro nomi, posti su una barra che si riempiva di punti vita, mi lasciò sbigottito.

Nome: Jeannette. Punti vita: 250.000 .
Nome: Jason. Punti vita: 350.000 .

I genitori di Jeena erano stati implementati come boss dell'ottava casa. Non solo Gerald dovette affrontare un fantasma del passato, per giunta mal recitato, ma ora altri affetti venivano presi, modificati e inviati a distruggere la loro prole o i loro affetti. Mi chiedevo se anch'io avrei dovuto affrontare questo terribile passaggio di D.S.P....

D.S.P. (Progetto sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora