38 - Debellatori

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La porta, con i suoi bagliori violacei, ci reclamava. A vederlo sembrava di avere di fronte un buco nero. Stavo per incamminarmi al suo interno, quando mi sentii afferrare per la spalla. Ancora una volta, mi resi conto che questo gioco reagiva ai miei stimoli, e stavolta l'armatura che mi aveva aiutato a sconfiggere quel citrullo di mio fratello l'avevo attivata con la mia volontà. Guardavo con speranza ad assaporare la vita al di fuori di questo universo elettronico.

Nell'afferrarmi, lo zio Lionel mi guardava con uno sguardo strano, come se mi stesse pregando di liberare l'umanità imprigionata nel gioco, e nel contempo di salvare la sua beneamata figlia, strappata troppo presto alle sue attenzioni e a quelle di zia Emely. Mi disse: "Dobbiamo prepararci al meglio, non sappiamo come la parte riprogrammata di Angelica possa reagire al nostro arrivo. Scommetto che quello sciocco di Rudolph abbia amplificato le emozioni negative che ha provato prima di venire spedita nel mondo digitale".

Con un cenno del capo, cercando di accondiscendere ai desideri di Acid, mi guardai attorno. C'era un silenzio talmente assordante che mi fischiavano le orecchie. C'era pace, e per almeno una volta potevamo tirare il fiato. Esplose di punto in bianco a piangere Demetra, seguita a ruota libera da Jeena; Gerald e Riccardo iniziarono a non avere più controllo sul loro corpo, al punto che per diversi tentativi ci stavamo rimettendo seriamente la pelle, compresi noi che gli stavano intorno. Solo io e Acid sembravamo immuni all'effetto del virus, o almeno così pensavo.

"Allora, Rudolph, ti stai divertendo a farci fare quello che la tua sporca mente deviata desidera imporci?" urlò al cielo Acid, visibilmente furente.

Una risata sciocca, da vero sfigato, risuonò in aria. Alla fine, poco più sopra della porta finale, comparve l'ologramma di un uomo malridotto, con barba lunga senza cura, e con i capelli scompigliati. Non potevo immaginare che quello fosse Rudolph Blacksmith. Fu allora che compresi; quello che era stato visto in televisione era solo un attore, una marionetta.

"Ci degni della tua presenza, Lionel... A cosa devo la tua visita? Oh, beh, che importa... Peccato che tu abbia poco tempo e devi sparire".

Uscito di scena, sentii un lieve rumore, come quello di qualcosa che si avvicina a piccoli passi. Mi voltai verso l'entrata della nona casa, e la porta era nuovamente spalancata. Prima che potessi focalizzare la fonte di tale rumore, Acid mi disse:

"Avete per caso trovato una pergamena dai colori strani, tipo Rossa, o Nera, o anche trasparente?"

Risposi di getto: "Nera", e sul volto di Acid spuntò un sorriso. "Chiunque di voi, impari cosa vi è stato scritto".

Aprii l'inventario di fronte a me, estraendo la pergamena nera. Temevo per il colore di quest'ultima, o per la mossa che si celava al suo interno. Ma se Acid mi diceva di fidarmi, non restava altro che procedere. Come tolsi il sigillo, una specie di nebbia nera mi circondò, e delle scritte rosse cominciarono a comporre una frase. Già il colore e le lettere mi destavano non poca preoccupazione, ma poi provai a leggere cosa diceva.

"Hai trovato una pergamena leggendaria. Ti consentirà di imparare un arte da singolo utilizzo. Questa pergamena contiene l'abilità a colpo singolo chiamata Cancellazione. Desideri imparare questa abilità?"

Mi sentii strattonare dalla nebbia nera, e vidi un altro orrore. Dalla porta della nona casa si erano affacciati tutti, e strani esseri del colore del sangue stavano distruggendo tutto ciò che trovavano. Persino i mostri affrontati prima, come Evocafiamme, Evocageli, Draghi, Goblin e tutti gli eserciti annessi, non riuscivano a danneggiarli. Loro, invece, riuscivano a mietere vittime senza alcuna fatica, e tutto ciò che lasciavano dietro di loro era l'oscurità. Letteralmente, stavano divorando ogni singolo pixel che incontravano.

Sentii la voce di Acid che disse: "Debellatori..."

Mi lasciai sfuggire uno stupidissimo "Debellatori?", al che mi disse: "È la prima creazione di Rudolph, un tipo di virus così potente da non poter esser cancellato, nemmeno combinando il potere di tutti i migliori antivirus del pianeta. Persino con l'ausilio di una formattazione di qualsiasi strumento tecnologico, esso entra in una sorta di ibernazione ma non può essere eliminato in nessuna maniera".

Quelle cose rosso fuoco dalle fauci insaziabili si stavano avvicinando sempre di più, e la decima casa non era lì. Certo che non poteva essere lì, nemmeno grazie all'aiuto del salto dimensionale effettuato da Acid, dopo che aveva agito sul sistema del gioco. Pensavo che Nick fosse un caso patologico sul fatto di imbrogliare con i codici, ma adesso mi resi conto che senza l'intervento di Acid saremmo rimasti ancora tra quelle case. Non c'era più tempo da perdere. 

Andammo verso la porta, così oscura e minacciosa, ma non lo fu come i mostri che si stavano appressando a noi. Il pavimento si stava distruggendo sotto i nostri piedi, e dovevamo saltare da un punto all'altro, con il rischio di cadere nel vuoto. Sentivo gli stridii e il masticare rumorosamente di decine di migliaia di bocche, quasi a emulare una grossa macinatrice. Un breve pensiero mi venne a mente: dov'era finita la nebbia nera della pergamena leggendaria? Non me ne curai granché, a testimonianza del fatto che mi incuteva non poco timore. Ora la scelta era una sola, e non potevamo restare indecisi.

Dovevamo scegliere: o Zero, o la non-esistenza...

D.S.P. (Progetto sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora