Vi ricordate quando vi esposi l'idea che il gioco fosse in qualche modo cosciente dei pensieri che i giocatori pensano? Ne ho avuto prova in quanto vi sto per raccontare.
Ero rimasto alla situazione in cui noi cinque, una volta affrontati gli Exhuma lavici, così come venivano chiamati sulla guida, ci separammo, prendendo ciascuna le tre strade. Demetra era andata a sinistra, Riccardo e Gerald erano andati in mezzo, mentre Jeena e io eravamo andati nel condotto di destra. Tenemmo aperta la chat di gruppo, e Jeena pensava a imputare i messaggi anche per me, così che potessi concentrarmi sulla guida. Sperando bene di non perdermi.
Dopo dieci minuti buoni, mi accorsi con grande disappunto di essermi perso. La mia passeggera si stava spazientendo, e gli altri si erano persi anche loro. Non potevamo scavalcare i muri, ne scappare verso l'alto. Gli odori di fuliggine e di zolfo ormai non mi davano più fastidio, ma il caldo sì, e come se non bastasse la visione in rosso del virus, cominciavo a vedere in modo offuscato.
Alcuni muri vennero giù, e crollando ci svelarono un nuovo passaggio da attraversare. Inorridii, anche perché, qualche muro più in là, almeno quattro o cinque, vidi appena sopra la linea dei muri un ciuffo di peli. Passi pesanti. Mi accorsi che ora non c'era più necessità di usare i mezzi, visto che ora c'era una pavimentazione dove muoversi, e se ancora non fosse chiaro che il gioco fosse cosciente, il nostro mezzo si smaterializzò di sotto i nostri piedi. Jeena atterrò in piedi, io invece picchiai fortemente il fondoschiena. Jeena mi allungò una capsula verdina e, ingerendola, recuperai i punti vita persi dalle bruciature di Annie.
Dolorante, mi alzai da terra ed esplorammo la nuova sezione, mentre sentivo il rumore di quei passi pesanti. Un forte muggito, seguito dagli stessi passi, pesanti ma più veloci, mi misero in allerta.Cominciammo a correre via. Un Minotauro, armato di un ascia lunga, ci aveva avvistato, e ci avrebbe fatto secchi se non fossimo fuggiti. Jeena, per il fatto che fosse più magra e più veloce di me, era più avanti, e girò verso sinistra. Io cercavo di correre per non perderla di vista. Appena svoltai l'angolo, vidi un muro. Ero senza uscita. Ma soprattutto, Jeena era scomparsa. "Dove accidenti sei sparita?" gridai. Mi sentii prendere per un braccio, mentre con una mano qualcosa mi tappò la bocca. Il mio urlo aveva attirato l'attenzione del Minotauro. In pochi istanti, mi accorsi di esser diventato color sabbia, dello stesso colore dei muri. Comparve il mostro, che iniziò a camminare nelle vicinanze. Sbuffava, facendo strisciare la sua ascia a terra, generando scintille e stridii. Volevo scappare da lì, approfittando che il Minotauro stava fermo, davanti al muro. Sapevo che il Minotauro non era un elemento molto veloce, specialmente con le reazioni. Jeena non volle farmi muovere da lì. Dopo cinque minuti interminabili, il Minotauro colpì con la sua ascia verso quel muro, aprendo un nuovo percorso.
Come mi staccai dal muro, vidi come lamine del colore del muro si stavano staccando, cadendo a terra leggere come petali di rose. "Adesso capisco cosa significa avere l'abilità del camuffamento" risposi alla mia compagna di viaggio, che per tutta risposta arrossì e si girò di scatto. Cosa avessi mai detto, poi...
Seguimmo la nuova strada, facendo il possibile per non attirare l'attenzione del Minotauro, fino a che, dalle chat di gruppo, ci accorgemmo che quello non era il solo. C'erano almeno altri quattro di quei tori antropomorfi, e ciascuno con un arma diversa. Sulla strada cominciò a delinearsi una scia poco rassicurante, e divenne tale quando vidi anche degli schizzi sui muri. Ancora sangue. Questo gioco, se fosse stato classificato come sanguinario, non sarebbe bastato. Sembrava la strada principale, mentre in sottofondo si sentivano gli zoccoli pesanti dei Minotauri, e da alcune strade vennero fuori gli altri della mia squadra. Una volta che ci vedemmo e che eravamo in salvo, cominciammo a correre a perdifiato verso quella che sembrava l'uscita, mentre la mia attenzione era rivolta verso il ponte, stranamente in legno, e ad una leva, posta su uno dei lati.
Peccato che, a meno di 800 metri, iniziai a sentire gli sbuffi e gli scalpitii dei Minotauri. Girandomi, mi resi conto con orrore che il loro sguardo, carico di rabbia e odio, e del colore del sangue, non avrebbe affatto significato un abbraccio. Correvamo come dei dannati, e stavamo accusando una stanchezza fuori dal comune, anche perché il nostro corpo e i nostri sensi, a causa della sovraeccitazione neurale, ci stancavamo molto più in fretta del normale.
Appena superammo la leva, il mio team continuò a correre, mentre io mi fermai nei pressi della leva. Cominciai ad abbassare la leva, ma era dura, impossibile da smuovere. Sentii un lieve spostamento, e vidi Riccardo e Gerald che erano accorsi in mio aiuto. Sentivo che la leva, oltre ad essere dura da tirare giù, cigolava e strideva. E ogni millesimo di secondo, per ogni sforzo impiegato ad abbassare quella malefica leva, il quintetto dei Minotauri si avvicinava sempre più velocemente, scalpitando come una mandria impazzita. Anche Jeena e Demetra arrivarono in nostro aiuto. Mentre Demetra ci diede supporto nel tirare giù la leva, Jeena e le sue fidate pistole fecero un rumore insolito. Le canne delle sue spezzatuoni si allungarono e si divisero in quattro, mostrando dei filamenti legati alla canna centrale, nera come pece, presto irradiata dalle scariche blu di elettricità. Rimase in posizione per qualche secondo per canalizzare l'elettricità, per poi rilasciare due potenti bagliori che viaggiarono in linea retta verso il gruppo di mostri. Un grosso polverone si sollevò nel momento, e bastò questo che Jeena accorse a dare le sue energie per abbassare quella maledetta leva.
I Minotauri erano più infuriati, e sembrava che il colpo avesse avuto poco successo. Tutti fremevano di terrore, ma continuavano a mettere forza ed energie in quella leva infame, che continuava a cigolare. A meno di 50 metri, la leva si distaccò dalla posizione, facendo cadere a terra i ragazzi, mentre videro che il ponte si stava distaccando dall'altro lato. I Minotauri, fecero fatica a rallentare, coloro che erano armati di ascia e arco caddero nel fiume di lava, seguiti da quello armato di mazza chiodata. Gli altri due erano imbestialiti, ma tornarono indietro.
I ragazzi si rialzarono, e videro davanti a loro comparire le ricompense dalla fuga: 4 cristalli, 500 Bint a testa e 1.000 Bint per il gruppo, per aver sconfitto 3 dei 5 tori antropomorfi. Girandosi videro un nuovo bivio e un banner elettronico comparve davanti a loro.
Missione opzionale - Canto di liberazione - disponibile. Si desidera accettare?
Eravamo in dubbio. Andare a cacciarsi nei guai contro una bestia dalla dubbia identità, sapendo che invocava di morire, oppure proseguire verso la cima e ignorare le tristi urla che echeggiavano nel labirinto?
STAI LEGGENDO
D.S.P. (Progetto sospeso)
FantascienzaCosa potrebbe succedere se un ragazzo, che prova avversione per il mondo digitale, fosse costretto ad avvalersene, per risolvere il mistero delle numerose scomparse dal suo paese e del mondo? Amici, parenti... Persino suo fratello, sua sorella, i su...