50 - Lotta fino alla fine

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"Tu sei diventato pazzo!" esclamò Lionel.

"Sarò anche diventato pazzo, ma é l'unico metodo per vincere questo avversario" replicai, tornando in posizione normale.

"La morte in questo caso era al singolare" risposta Gerald. Non credeva di poter sentire una cosa del genere. Si rifiutò categoricamente di alzare la mano contro un suo alleato.

"Se lo dici tu... Angelica" chiamai, spostando lo sguardo verso l'alto.

"Eccomi" rispose, mentre atterrò in mezzo a noi.

"Sì. Vorrei chiederti solo una cosa a cui ho pensato. I giocatori che esauriscono gli HP, che fine fanno?"

"Secondo lo script primario" disse Angelica, tenendo le mani sulle tempie, "i giocatori che perdono i loro punti vita sono obbligati a diventare Exhuma, ma questa regola si elimina nel momento in cui passano almeno 100 ore... Oppure, come avevi fatto tu, far ingerire qualcosa di raro, come il ciuffo di peli di Fierolupo".

"Riesci a far sp... Sp... Sp....". In quel momento, la mia bocca si era bloccata. Non ero ancora abituato a usare i termini dei videogiochi, e forse questo rifiuto non era più giustificato, non dopo tutto quello che avevo affrontato.

"...Spawnare in massa NPC e giocatori?" dissi, e in quel momento, senza accorgermene, avevo stretto il pugno in segno di forza, di convinzione. Lionel sorrise, Gerald e Riccardo erano pensierosi, mentre Demetra e Jeena sembravano spaesate per quanto appena detto.

"Posso accorciare all'estremo il respawn, aumentare di molto lo spawn-rate degli NPC... cosa avresti in mente di fare?" chiese Angelica, avendo un'espressione interrogativa.

"Visto che devo raggiungere la carica massima, possiamo tenere impegnato Abyssos sguinzagliandogli ondate su ondate. Non é che..." e in quel momento mi avvicinai all'orecchio, dicendogli una possibile idea.

Sorridendo, disse: "Certo che sì. Ma così, cioè... Di punto in bianco?"

"No, ho bisogno di uno o due strateghi... Niiiick!" urlai.

Vidi mio fratello che continuava a colpirlo, lasciandogli parecchi solchi tra le braccia e le gambe. Probabilmente il limite di accesso non gli permetteva di colpire parti più importanti, come la testa. Atterrò con un gran botto a terra, per poi rimettere la spada nel fodero.

"Che c'è?" disse quasi scocciato.

"Te la cavi in strategia?" tagliai corto.

"Ciccio, ricordati che sono classificato secondo sul GranTab mondiale del gamer!" disse seccato, come se fosse un informazione vitale da presentare insieme alla carta d'identità.

"Scusa se mi sono dimenticato del Gran-Comesichiama mondiale!" esplosi. Mi ricomposi dopo qualche secondo, quindi dissi: "Scusami. Dobbiamo massimizzare i danni e tenere occupato Abyssos. Come possiamo fare?"

Quindi Angelica e Nick si misero di fronte a me, con gli altri che completarono il circolo. Poco prima di parlare, Angelica sollevò la mano, e dalla terra comparvero almeno un centinaio di unità molto diverse fra loro. Sembravano dinosauri, ma armati di tutto punto. Quindi, mentre quei bestioni facevano la malora, Angelica mostrò qualcosa di simile a una mappa olografica, con il titano al centro.

"Ecco cosa possiamo fare", prese la parola Angelica. "Ci divideremo in tre squadre. La squadra Alfa, ovvero pap... Ehm, Lionel, insieme a Demetra e Riccardo attaccheranno a supporto dello squadrone di cecchini e Arpie sulla fascia centro-destra".

"Per la squadra Bravo, mettiamo Nick e Gerald, attaccheranno la fascia di sinistra insieme ai Goblin, ai Ghoul e a qualche altro amichetto" disse, mentre guardandomi, mi fece l'occhiolino.

"Mentre, per la squadra Charlie, ci sarà Jeena che assisterà tutti i player che rigenererò, il tutto seguito da Helena che farà da apripista".

"E io?" chiesi con l'innocenza di un bimbo che non viene preso in considerazione per giocare con gli altri.

"Io mi devo escludere, e passo da attivo a passivo, dato che devo impiegare le energie per velocizzare gli spawn. Tu sei con me" disse Angelica, per poi tuonare a pieni polmoni: "In posizione... Pronti...VIA!"

Come uno squadrone organizzato, i gruppi partirono all'assalto del gigante, e nello stesso momento in cui i partecipanti presero posizione, vennero spawnati tutti i gruppi pianificati per l'attacco. Anche se per un primo momento le unità ricreate furono confuse, in pochi attimi ripresero ad attaccare senza sosta.

Angelica smise di galleggiare nel vuoto al pari di uno spettro, per incatenarsi letteralmente a terra, come se investisse le sue energie nella matrice di gioco. E io ero lì, inerme, incapace ormai di distinguere cosa fare da cosa non fare. Probabilmente la mia moralità era stata intaccata. Con una mano sulla spalla, Angelica disse: "Sai... Anch'io avevo gli stessi sentimenti che stai provando anche tu... Qui le emozioni viaggiano come normalissimi dati ad alta velocità. Solo che...".

"Solo...che...?" completai.

"Solo che...". Angelica la vidi titubante. Un forte scoppio mi fece voltare in direzione del gigante. Uno degli stinchi era stato distrutto, ma con frustrazione vidi come l'energia che aveva lo stinco, quello sano, passare a quello danneggiato, riportandolo di nuovo in azione.

"Questo é troppo!" sentii esplodere e imprecare in malo modo. Vidi una Demetra inselvatichita e infuriata, che menava colpi senza sosta contro lo stinco riportato in vita, e le arpie che erano ispirate a combattere, vedendo l'ardore della giovane ragazza. Lionel gli stava dietro a fatica, e Riccardo si impegnava come non aveva mai fatto. Tant'è che, appena Demetra abbassò la guardia, un cannone spuntò fuori dal nulla, e Riccardo si buttò al volo, prendendo per le spalle Demetra e facendole evitare una brutta fine.

Io ero lì, impotente, incapace di avvicinarmi o di aiutare la mia squadra.

Un urlo mi gelò il sangue. Vidi Jeena a terra, e anche Helena, mia madre, a terra, mentre qualcosa di non ben precisato dalla forma di bocche di piante carnivore, stava per eliminare le due donne.

Fu un attimo. Sentii un lieve rumore, quello di un beep. Abbassai lentamente lo sguardo verso terra, e vidi la barra arancione completamente piena. Angelica mi guardò e fece cenno col capo.

Quindi, come se fosse una batteria, Angelica si scaricò in maniera violenta contro il suolo, e dalla terra fece salire una decina di Mangiainferno. Erano spaventosi, ma allo stesso tempo erano decisamente più potenti delle singole unità...

Iniziai a incamminarmi in direzione del titano. La mia non era rabbia, ma determinazione. Ringhiai di rabbia, quindi cominciai a trasformarmi. Si materializzò l'armatura che avevo sperimentato tempo addietro con la prima lotta contro il Mangiainferno di Argentia. Solo che la mia armatura, da argentata, si era colorata d'oro. Con uno scatto sovrumano, mi spostai in direzione delle due donne, ovvero di Jeena e di mia madre, e le strappai da quella che poteva essere morte certa. Quindi, mi spostai prontamente da Riccardo e Nick. Stavano per essere falcidiati da strane escrescenze. In pochi millesimi, strappai quelle appendici, e nello stesso tempo distrussi contemporaneamente i due stinchi.

Ora il corpo del mostruoso Abyssos era a metà. Restavano la zona inguinale a salire e gli avanbracci. Stavo per dirigermi contro la parte inguinale di Abyssos, quando vidi qualcosa che si stava spostando da dentro gli avambracci, salendo verso i piani alti.

Un colpo di artigli di un arpia distrusse immediatamente la zona inguinale, scoprendo con sorpresa che aveva solamente dieci punti vita. Avevo capito le intenzioni di Rudolph in quel momento. Stava trasmigrando le energie verso la testa, probabilmente per vincerci sulla resistenza.

Stavo cominciando a perdere la pazienza. Inoltre, per ogni colpo che assestavo, avevo le vertigini, come se stessi combattendo in uno stato di torpore e sonnolenza...

D.S.P. (Progetto sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora